Elettrodotto, il consiglio dice no

Cepagatti, i dubbi dei cittadini: «Quest'opera non ci piace»

CEPAGATTI. Un coro di no, ieri, all'elettrodotto della società Terna progettato per trasportare energia prodotta nella città di Tivat in Montenegro fino a Villanova, in un'area accanto alla zona industriale di Piano Marino, nelle vicinanze della centrale elettrica esistente. Durante il consiglio comunale, ai dubbi degli amministratori si sono sommati quelli dei residenti.

Il consiglio comunale convocato per illustrare il mega progetto, del costo di 760 milioni di euro, si è svolto in seduta aperta nel centro agroalimentare Valle della Pescara. Tra i presenti, anche il consigliere regionale Lorenzo Sospiri.

I tecnici della società Terna hanno illustrato i dettagli del progetto che prevede un cavo sottomarino fino a Pescara, zona fosso Vallelunga. Da lì il cavo, interrato, correrà sotto l'asse attrezzato fino a Spoltore da dove arriverà a Piano Marino, nella stazione di trasformazione della corrente, per immettere l'elettricità nella rete di distribuzione.

L'opera, perlomeno della versione presentata nelle due conferenze dei servizi indette nei mesi scorsi, non convince ancora i Comuni: sia Pescara che Cepagatti, che la stessa Regione, hanno espresso un chiaro parere negativo nelle sedi ufficiali di discussione del progetto. Dal canto suo l'Arta ha dato l'ok al passaggio del cavo non avendo riscontrato per questa parte dell'intervento rischio di inquinamento.

A Cepagatti la discussione è incentrata sull'impatto ambientale che avrà la stazione di conversione della corrente, che sorgerà a Piano Marino, una zona destinata dal Prg allo sviluppo artigianale e industriale. La nuova centrale avrà un'estensione di 144 mila metri quadrati, grande tre volte la vicina area industriale. «Ci mangiano il territorio»; «Una parte del paese strategica per l'economia viene degradata»; «Hanno fatto tutto senza dirci niente, siamo stati informati a cose già fatte», questi alcuni commenti di consiglieri e cittadini.

Il più battagliero contro l'opera Terna, Lorenzo Valloreia, con il suo comitato del no, sta diffondendo la protesta in tutti i Comuni attraversati dal cavo. La posizione dell'amministrazione di Cepagatti, condivisa da opposizione e maggioranza, è stata spiegata dal sindaco Francesco Cola: «Non ci piace. Continueremo a difendere le ragioni del territorio, a tutela della salute e degli interessi dei cittadini. Sulla centrale vogliamo un parere dell'Arta, non solo sul cavo. La Terna deve garantire un ristorno adeguato ai proprietari delle aree, alla comunità di Buccieri e al Comune».

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