Fimiani: «Traditi i valori costituzionali»

PESCARA. A preoccupare Enzo Fimiani, il presidente del comitato provinciale dell’Anpi, è quella «inquietante distanza dai principi repubblicani e costituzionali» racchiusi nella celebrazione della...

PESCARA. A preoccupare Enzo Fimiani, il presidente del comitato provinciale dell’Anpi, è quella «inquietante distanza dai principi repubblicani e costituzionali» racchiusi nella celebrazione della Liberazione, la ricorrenza che il sindaco Luigi Albore Mascia dal momento del suo insediamento insiste puntualmente «a derubricare a evento senza capo né coda», arrivando quest’anno addirittura «a censurare una scuola che, in base alle leggi dello Stato, è dotata di totale e sacrosanta autonomia».

«Niente di personale», precisa Fimiani nell’incontro convocato ieri mattina in Comune per chiedere le dimissioni di Albore Mascia e tentare di mettere i puntini sulle “i” in una vicenda che ha visto, ancora una volta, il primo cittadino scivolare sulle celebrazioni della Resistenza e della lotta partigiana. «Non ho niente di personale contro il sindaco», aggiunge sedendosi al tavolo solitamente destinato alle conferenze stampa dell’opposizione, «siamo qui nella sede del Pd, ma potremmo essere da Fli o dall’Udc. La mia non è una strumentalizzazione politica poiché di politico, in tutta questa storia, non c’è proprio nulla». Per legittimare la sua posizione, il presidente della sezione pescarese dell’Anpi fa allontanare dal tavolo i consiglieri di minoranza accorsi per dire la loro su una vicenda diventata grottesca. «Pur non essendo mai stata nominata in maniera esplicita», rimarca Fimiani, «l’Anpi è chiamata in causa poiché ha organizzato sia la commemorazione nella scuola di Colle Pineta e sia gli appuntamenti in piazza del pomeriggio del 25 aprile. Lo abbiamo fatto senza esporre simboli di partito o del sindacato. Persino la Cgil ha evitato le bandiere. L’unico vessillo presente era il gonfalone del Comune e il tricolore». Lo stesso simbolo, insomma, esibito con disinvoltura dall’assessore alla Pubblica istruzione Roberto Renzetti, presente con i vigili in alta uniforme alla commemorazione nel cortile della scuola elementare sorta sul luogo dell’eccidio nazifascista. «Ci ha definito un’associazione cittadina», evidenzia Fimiani, «forse non sa che l’Anpi è un ente morale riconosciuto dalla Repubblica, che esiste dal 1945. Il sindaco dimentica ogni volta di spiegare ai cittadini da chi e perché noi italiani siamo stati liberati, non nominando mai il contributo di riscatto morale dato dalla Resistenza, ignorando il nazifascismo, la cui sconfitta ha appunto permesso, guarda un po', che perfino Mascia venisse liberamente eletto in democrazia».

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