Forza Italia: no a viale Marconi a tre corsie 

Il capogruppo Renzetti: «È un intervento irrealizzabile, ora avviamo un referendum tra i cittadini» 

PESCARA. Fioccano altri no nella maggioranza al progetto di viale Marconi a tre corsie, di cui una riservata al transito veloce dei futuri autobus elettrici. Ieri anche Roberto Renzetti, capogruppo di Forza Italia, lo stesso partito del sindaco Carlo Masci e dell’assessore alla mobilità Luigi Albore Mascia, ha bocciato senza mezzi termini il piano lasciato in eredità dalla precedente amministrazione. Lo stesso avevano fatto, in precedenza, altri consiglieri di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma dalla Regione è arrivato l’avviso che il Comune rischia di perdere il finanziamento di 1,3 milioni di euro se dovesse procedere a una modifica del progetto. La maggioranza si è divisa e, in attesa di una nuova riunione della coalizione che si terrà tra una decina di giorni, continuano ad arrivare prese di distanza da questo intervento.
«Sul progetto che mira a cambiare completamente il volto di viale Marconi con scelte irreversibili», ha detto Renzetti, «credo che sia obbligatorio un supplemento di riflessione e di confronto in seno a tutta la maggioranza. Da capogruppo di Forza Italia registro e prendo atto della presenza di malumori e di posizioni diverse all’interno della compagine e, da parte mia, ho il dovere di favorire il dialogo alla ricerca di una possibile soluzione che tuteli, innanzitutto, gli interessi della città e di tutti coloro che vivono il nostro territorio quotidianamente».
«Che quel progetto, partorito, a suo tempo da un centrosinistra dilaniato da profonde lacerazioni interne, sia sbagliato credo non sfugga a nessuno», ha fatto presente il capogruppo di Forza Italia, «che vada corretto e rivisto, credo sia scontato e a questo punto potremmo pensare anche a una consultazione cittadina per sentire cosa ne pensano i pescaresi, ovvero coloro che poi fruiranno delle opere che andremmo a realizzare».
«L’intervento su viale Marconi», ha affermato, «in realtà, il centrosinistra del sindaco Marco Alessandrini non lo condivideva e non lo voleva, tant’è che i padri di quella rivoluzione viaria hanno approvato la delibera il giorno prima delle elezioni, dopo aver governato per 5 anni, sapendo che erano destinati ad andare a casa e che avrebbero lasciato la patata bollente al centrodestra». «L’esperienza amministrativa e politica mi dice che in realtà Pescara non perderà quei fondi», ha concluso, «ben vengano dunque i confronti. Dal caso di viale Marconi arriva anche un suggerimento importante per il futuro, ovvero quello di confrontarsi sui progetti strategici della città, prima che i giochi siano fatti».
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