Codice Rosso: striscione con 12 donne vittime di femminicidio (fotoservizio di Giampiero Lattanzio)

PESCARA

"Giustizia senza sconti per Anna, e per tutte le donne uccise" / VIDEO E FOTOGALLERY

Sit-in del coordinamento Codice Rosso davanti al palazzo di giustizia nella Giornata contro i femminicidi: disteso uno striscione nero con i nomi di 12 vittime assassinate

PESCARA. «Giustizia per Anna. Anna nei nostri cuori». Sono le parole scritte  sullo striscione più lungo, esposto questa mattina davanti al Palazzo di Giustizia di Pescara, durante il sit-in organizzato dal coordinamento Codice Rosso nella Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Parole dedicate ad Anna Carlini, stuprata e ritrovata senza vita nel tunnel della stazione ferroviaria di Pescara. Era l'agosto di due anni fa. Una ventina i partecipanti alla manifestazione. Presenti, tra gli altri, la sorella della Carlini, Isabella Martello, con i familiari di altre donne assassinate in Abruzzo.

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"Anna era una mamma, è stata uccisa"
Nella Giornata contro i femminicidi, sit-in davanti al palazzo di giustizia di Pescara. Parla la sorella della donna morta dopo uno stupro nel tunnel della stazione (video di Giampiero Lattanzio)

Le vittime di femminicidio sono state ricordate, foto e nome, con l'esposizione di uno striscione nero con la scritta «certezza della pena». Nell'elenco figurano  12 donne: Melania Rea, Aliona Oleinic, Jennifer Sterlecchini, Mihaela Roua, Giulia Di Sabatino, Ester Pasqualoni, Monia Di Domenico, Fatime e Senade Selmanaj, Laura Pezzella, Letizia Primiterra e Anna Carlini. «Oggi i familiari delle vittime si sono stretti l'uno all'altro per darsi forza, perché ognuno di loro chiede verità, vive per avere un po' di giustizia» dice Adele Di Rocco, di Codice Rosso, «e invocano la certezza della pena. La magistratura deve dare un segnale forte, facendo sì che i responsabili paghino senza sconti. A partire dal caso di Anna Carlini» prosegue Di Rocco «che è stata volutamente assassinata, ma le imputazioni sono di omissione di soccorso e non di omicidio».

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