Hotel, porte aperte a chi è in quarantena 

Appello della Protezione civile raccolto dagli albergatori. Giovannelli: purché ci siano un piano sanitario e misure economiche

L'AQUILA. Gli albergatori abruzzesi pronti ad accogliere chi arriva da fuori regione ed è sottoposto a quarantena volontaria per il rischio di contagio da Covid-19. Per ora, ci sono stati solo contatti informali tra i vertici della Protezione civile e Federalberghi, che resta in attesa di una richiesta ufficiale. «Siamo a disposizione per l’accoglienza, ma va predisposto un protocollo comportamentale sanitario sulla gestione dei casi che verranno ospitati nelle strutture ricettive», afferma Giammarco Giovannelli, presidente regionale Federalberghi.
Sarà necessario capire dove e come accogliere le persone provenienti dalle zone individuate nelle aree del contagio che arrivano in Abruzzo, ma non hanno una casa dove soggiornare. L'emergenza Coronavirus ha messo in fuga i turisti, con le prenotazioni per la prossima stagione estiva in picchiata. Migliaia finora le cancellazioni. Federalberghi chiede misure straordinarie alla Regione e alla Camere di commercio abruzzesi «da investire in una campagna straordinaria di comunicazione e marketing sulla destinazione turistica Abruzzo».
HOTEL PRONTI. «Appena arriverà la formalizzazione della richiesta da parte della Protezione civile», dichiara Giovannelli, «convocherò un consiglio regionale dell'associazione albergatori per capire come comportarci. È necessario stabilire, attraverso la stesura di un protocollo specifico, quali persone devono essere ospitate negli alberghi abruzzesi, la provenienza, la gestione sanitaria e logistica dei casi che scelgono la quarantena volontaria riferita a 14 giorni di isolamento e la loro convivenza in hotel con altri ospiti e con il personale alberghiero. La pulizia e la disinfezione delle camere, la distribuzione dei pasti, la frequentazione dei luoghi comuni e, più in generale, i servizi di accoglienza, non sono aspetti secondari».
STRUTTURE DISMESSE. Al momento, nessuna struttura alberghiera ha ancora aderito all'iniziativa «in assenza di direttive precise», spiega Giovannelli, che avanza l'ipotesi «di utilizzare villaggi vacanza e alberghi dismessi o momentaneamente chiusi, dislocati tra Abruzzo e Marche, che possono risultare più facilmente fruibili, vista l'assenza di altra clientela. L'appello lanciato dalla Protezione civile richiama l'emergenza del post-sisma», dice il presidente di Federalberghi Abruzzo, «in quell'occasione siamo stati pianamente collaborativi. Non ci tireremo indietro adesso, anche se va fatto un distinguo: nel 2009 ospitavamo famiglie aquilane, oggi ci si chiede di dare alloggio a persone che necessitano di un'assistenza medica particolare».
TURISMO IN GINOCCHIO. Tenere i nervi saldi e investire in comunicazione. Giovannelli fornisce i numeri della "crisi da Coronavirus" nel turismo: 25 milioni di presenze in meno in Italia da quando è scoppiata l'emergenza, migliaia i visitatori persi dall'Abruzzo, senza particolare distinguo tra costa, montagna e città. «Registriamo un forte rallentamento nelle prenotazioni», evidenzia Giovannelli, «dovuto al momento topico del rischio, al quale dobbiamo rispondere con determinazione e azioni concrete. Invitiamo l'assessore al turismo, Mauro Febbo, ad attivare una campagna di comunicazione straordinaria mirata per promuovere l'Abruzzo e la prossima stagione turistica. Come componente della giunta nazionale di Federalberghi mi aspetto anche un intervento deciso dell'Ente nazionale per il turismo (Enit) e un'azione strategica di tutti gli organi preposti alla promozione del territorio abruzzese. Penso, oltre alla Regione, alle Camere di commercio».
INIZIA L'AQUILA. I primi ad essere stati contattati sono gli alberghi aquilani. «Contatti informali», li definisce la presidente provinciale di Federalberghi, Mara Quaianni, che ha inviato una nota ai titolari degli hotel per l'avvio di un parziale sondaggio sulla disponibilità, «attendiamo comunicazioni ufficiali, ma l'accoglienza sarà legata alla garanzia della tutela della salute di personale e clientela».
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