«I costi delle aree sopravvalutati Così D’Alfonso pilotava gli accordi»

L’atto di accusa del pm: favori in cambio di denaro, nel mirino i progetti dei big del mattone.

PESCARA. Aree a cessione gratuita valutate secondo «un calcolo arbitrario», terreni stimati otto volte il loro valore, lotti ceduti dalle imprese al Comune per opere di urbanizzazione sopravvalutate, applicando il prezzo delle zone edificabili. Per la procura di Pescara, sarebbero stati questi gli éscamotage con cui Luciano D’Alfonso, assieme a consiglieri comunali e dirigenti, avrebbe favorito i re del mattone in cambio di denaro. Un sistema grazie al quale, nel periodo tra il 2006 e il 2007, sarebbero stati agevolati gli imprenditori impegnati nei grandi interventi messi in cantiere a Pescara, alcuni destinati a essere realizzati, altri rimasti invece allo stato di progetto.

La sintesi di quella stagione è contenuta nell’avviso di conclusione delle indagini sull’urbanistica, che il pm Gennaro Varone ha inviato a venti indagati, a quattro anni dall’avvio delle indagini condotte dalla squadra Mobile di Nicola Zupo. Un atto d’accusa in cui il pm definisce l’imprenditore Aldo Primavera, impegnato in interventi in via Terra Vergine e via Silone, «ostaggio di un sindaco che lo teneva sulla corda, pretendendo senza mai concedere», un atteggiamento che avrebbe spinto l’imprenditore prima a versare «decine di migliaia di euro» all’ex sindaco - che in seguito avrebbe fatto venire meno il suo appoggio «avendo altri interessi da soddisfare» - dopo a «comprare», secondo il pm, i voti favorevoli alle sue iniziative di Licio Di Biase, Giuseppe Bruno e Nicola Ferrara.

A D’Alfonso, afferma l’accusa, avrebbe dato 50 mila euro Lorenzo Di Properzio, «impegnato in alcune delicate operazioni, come l’accordo di programma per il Polo giudiziario con la Sadip, nel cui ambito è stata autorizzata la monetizzazione delle aree cedute». Non solo, D’Alfonso avrebbe anche sostenuto una decisione, poi revocata per le proteste di maggioranza e opposizione, con la quale, tra il 2003 e il 2004, stavano per essere trasferiti al gruppo Di Properzio «terreni demaniali di ingentissimo valore con un prezzo assolutamente inferiore al loro valore di mercato».

Alfio Sciarra, invece, sarebbe stato agevolato nell’accordo di programma adottato il 23 giugno 2005 con decreto del sindaco, «evidente éscamotage discrezionale della coppia D’Alfonso-Silverii (Gaetano Silverii, ex responsabile dei Programmi complessi, ndr), intenzionalmente volto a consentire le necessarie modifiche al Prg»: per l’accusa, sarebbero stati convocati più enti pubblici «per creare ad arte» le condizioni affinché un accordo di programma apparisse legittimo. L’accordo avrebbe comportato «un arbitrario calcolo del valore delle aree cedute, non lecitamente computabili per essere soggette a cessione gratuita»; inoltre i costi sarebbero stati calcolati per favorire l’impresa, passando «senza ragione da 30 euro al metro quadrato a 45 euro, al solo fine di superare - nel rapporto di convenienza pubblico privato - la soglia del 45% stabilita dal consiglio comunale».

Per raggiungere l’accordo sul parco Florida e favorire Dino e Giovanni Di Vincenzo, invece, D’Alfonso avrebbe ricevuto 15 mila euro: il sindaco, sostiene il pm, avrebbe «evitato di imporre il vincolo espropriativo», pur trattandosi di un’area destinata a verde, consentendo all’imprenditore di presentare un accordo di programma in cui, a fronte della cessione del parco, si chiedeva un trasferimento di cubature in via Nazionale Adriatica Nord. Questo, «con evidente incongruenza», perché si trattava di zone con diversi standard urbanistici.

Inoltre, grazie a Silverii e a Vincenzo Dogali (allora presidente della commissione Urbanistica) «si approvava in commissione Urbanistica un valore di cessione per il parco pari a 200 euro a metro quadrato (evidentemente molto distante da quello reale di 25 euro), al solo scopo di salvaguardare il rapporto di convenienza pubblico-privato» sottolinea il pm Varone.
Grazie a Silverii, sarebbe stato favorito anche il progetto di Michele D’Andrea per il programma integrato di via Spiga, via Giotto e via Raffaello (approvato il 22 dicembre 2005): Silverii avrebbe avallato la proposta di intervento «benché ricadente in zona già vincolata a comparto edificatorio dal Prg, al solo fine di concedere al costruttore un vistoso aumento di cubatura e di altezze in deroga al Prg»; inoltre il prezzo delle aree da cedere al Comune sarebbe stato calcolato in 100 euro al metro quadrato «anche se si trattava di cessioni obbligatorie e prive di potenzialità edificatorie».