I residenti contro il piano per ricostruire la filanda Giammaria

Parte la protesta per fermare la cementificazione di un parco Convocata un’assemblea pubblica per domenica prossima

PESCARA. La rinascita dell’ex filanda Giammaria rischia di saltare di fronte alla protesta contro il piano del Comune per la ricostruzione dell’antico opificio demolito il 24 aprile del 2015.

La protesta riguarda, in particolare, la realizzazione di un palazzo nel parco pubblico di via Pasolini, proprio di fronte all’impianto sportivo Le Naiadi. L’area comunale dovrebbe diventare oggetto di scambio con la società Rigel, di Montesilvano, proprietaria dell’immobile di via Monte Bolza.

In pratica l’ente, per venire in possesso dell’area del privato dove ricostruire l’ex filanda, sarebbe intenzionato a cedere il parco per trasferire la cubatura necessaria alla realizzazione, da parte della Rigel, di un palazzo con appartamenti.

Ma la permuta non piace affatto ai residenti della zona intorno al parco pubblico e la loro protesta potrebbe far saltare il piano, proprio ora che è cominciato il suo iter. Martedì scorso, la commissione Gestione del territorio ha esaminato la proposta di delibera contenente l’atto di indirizzo con cui si intende dare mandato all’amministrazione comunale di firmare un accordo con il privato, con l’obiettivo appunto di ricostruire l’ex filanda, dove troverà posto un museo del lavoro delle donne, e ristrutturare il vicino casino di caccia, destinato ad attività culturali.

A guidare la protesta sono alcuni esponenti del centrodestra, ossia il capogruppo di Forza Italia in Comune Marcello Antonelli, l’ex consigliere regionale Ricardo Chiavaroli e l’ex consigliere di quartiere Ettore Pirro. I tre hanno già diffuso nella zona dei volantini per invitare i cittadini ad un incontro pubblico, domenica prossima, alle 11,30, nel parco di via Pasolini.

«Gentile cittadino residente», si legge nel volantino, «probabilmente sei anche tu, insieme alla tua famiglia, tra i fruitori del parco pubblico di via Pasolini, realizzato a seguito di tre rilevanti interventi edilizi nell’area. Un ampio polmone di verde attrezzato che, adesso, quale augurio di buon anno, il presidente della Regione D’Alfonso e il sindaco Alessandrini si preparano a distruggere facendo ulteriormente edificare sulla parte sud del parco». «Dove oggi giocano i nostri bambini», è scritto ancora, «D’Alfonso e Alessandrini vogliono far realizzare circa 2mila metri quadrati di appartamenti con un intervento altamente speculativo e impattante. Uno scempio urbanistico e un’autentica vergogna che dobbiamo impedire, già ora, in consiglio comunale».

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