La sede del Tar Pescara

PESCARA

I villini liberty non si toccano, il Tar boccia il ricorso

Sulla scorta del pronunciamento del tribunale amministrativo, Italia Nostra chiede un tavolo di tutela per l'edilizia del '900

PESCARA. I villini liberty di Pescara non si toccano, nessun edificio a più piani può essere costruito al loro posto. E' quanto prevede una sentenza del Tar che ha respinto il ricorso dei costruttori. 

Il direttivo della sezione Italia Nostra “Gorgoni” di Pescara accoglie con favore la bocciatura del Tar e chiede un tavolo di tutela per l'edilizia del '900.

"L'edilizia storica minore di Pescara va tutelata", dice la sezione pescarese di Italia Nostra, "e non si può trasformare vistosamente le sue forme, aumentare le dimensioni e i volumi senza un esame preventivo e l’approvazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio; lo stabilisce una sentenza del Tar Abruzzo respingendo un ricorso di privati che avevano chiesto l’annullamento del vincolo di tutela indiretta (ai sensi dell'art. 45 del D.lgs. 22.01.04 n. 42) vigente sull’intera area del rione Pineta per 28 ettari di estensione".

Contro la demolizione dei due villini oggetto del ricorso, diverse associazioni tra cui Italia Nostra avevano pubblicamente protestato e sporto denunce. Poi arrivo il vincolo della Soprintendenza.

"Nella delicata area della Pineta, ma anche tra il tessuto minore consolidato della ex Castellamare e, in maniera massiccia, sul viale della Riviera", continua Italia Nostra, "sono in corso trasformazioni che stanno cancellando la città del ‘900 spesso incentivate, paradossalmente, da norme comunali, leggi regionali e nazionali. Si è riuscito a preservare, per ora, villa Agresti (un pregevole fabbricato sulla Riviera Nord), ma il tema è più ampio e riguarda molti contesti e singoli fabbricati. Italia Nostra più volte ha chiesto che venisse istituito un tavolo tecnico di lavoro tra Soprintendenza e Comune, indicando - anche in sede di osservazioni alle Norme tecniche di attuazione - la necessità di un Osservatorio in merito alle trasformazioni del territorio. Oggi si ripropone con chiara evidenza la necessità di istituire quel tavolo, al quale non mancherebbe il nostro contributo, al fine di armonizzare vincoli e normative e di individuare meglio aree ed edifici storici".