Il commercio implora la politica: «Dateci un Natale in zona gialla» 

L’impegno dei consiglieri regionali Sospiri e Testa, presenti al videoconfronto con sindaco e assessore:  «Intanto puntiamo a ritornare subito in zona arancione, per evitare il tracollo di decine di imprenditori» 

PESCARA. «Ci auguriamo che l’Abruzzo torni regione gialla, per Natale. Se poi dovesse essere arancione, va bene ugualmente».
Dalla Confcommercio parte un Sos al Comune di Pescara e alla Regione perché se si può accettare l’idea di «un Natale sobrio», non si può immaginare «un Natale con le attività commerciali e i ristoranti chiusi. Sarebbe davvero pesante».
Il grido di allarme dell’associazione di categoria, guidata da Riccardo Padovano, è stato raccolto dal sindaco Carlo Masci, dall’assessore comunale Alfredo Cremonese, dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e dal consigliere regionale pescarese Guerino Testa che ieri mattina hanno avuto un incontro a distanza con Padovano e con altri due rappresentanti della Confcommercio, Vincenzina De Sanctis e Enzo Di Ottaviantonio e ora gireranno l’appello al presidente della Regione Marco Marsilio, che già si è espresso positivamente sul ritorno imminente nella zona arancione.
Al centro del dibattito di ieri, le ripercussioni negative che la zona rossa sta provocando in particolare sul settore abbigliamento-calzature e oreficeria, più penalizzati rispetto ad altri. «È assurdo pensare che in una oreficeria si creino degli assembramenti e tenere chiuse queste attività nel periodo di Natale è davvero penalizzante», ha detto Padovano. «Quanto ai negozi di abbigliamento, già in difficoltà per la chiusura primaverile, si trovano a pagare ai fornitori della merce che per ora non venderanno». Per questo è stato sollecitato l’intervento della politica locale, sperando nel rientro nella zona arancione e poi in quella gialla. La risposta è stata positiva. «Ho registrato l'interessamento di tutti», ha detto Padovano. «La politica si è messa in moto per far arrivare le nostre richieste a Roma, insieme ai dati sulla diffusione del virus. E per questo ringrazio tutti», ha aggiunto il presidente della Confcommercio all’esito della videoconferenza. Ma è anche importante dire che «ci rimettiamo alla responsabilità delle persone, nel senso che i comportamenti dei singoli sono importanti, per quanto riguarda l’andamento dell'epidemia», ha concluso Padovano. L’appello dei commercianti, che temono la desertificazione, è stato raccolto «con tutta la determinazione possibile» dagli esponenti politici presenti ieri, per essere rilanciato nei tavoli competenti «affinché, allo scadere dei termini fissati per la zona rossa, i negozi di Pescara e dell’intera regione possano riaprire», ben sapendo che altrimenti «si determinerebbe il tracollo definitivo per decine di imprenditori e quindi la scomparsa del commercio e della vita di relazione a Pescara», hanno dichiarato.
È stato anche preso un impegno. I politici che ieri hanno ascoltato la Confcommercio hanno assicurato che chiederanno al presidente della Regione Marsilio di rendersi parte attiva affinché al tavolo con il Governo venga chiesto formalmente al ministro della Salute Roberto Speranza di determinare il ritorno di Pescara e dell’Abruzzo velocemente in zona arancione e subito dopo in zona gialla. Per ora sono «fiduciosi», sperano di «poter dare questa importante notizia a tutte le attività commerciali nei prossimi giorni. È necessario che il governatore Marsilio dia il “la” ai tavoli romani, alla ripartenza della nostra economia nel periodo natalizio, che può rappresentare una valvola di fondamentale importanza per permettere a tanti operatori economici di tamponare le esposizioni finanziarie accumulate in questi mesi e tutelare quindi numerosi posti di lavoro».
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