Il Comune non fissa le scadenze delle tasse È caos sui pagamenti

Il consiglio si è sciolto senza varare le regole per Tasi e Tari Solo per l’imposta sui servizi c’è una data: il 16 dicembre

PESCARA. Come si pagheranno quest’anno le nuove tasse locali? Non si sa, perché ad oggi non esistono nè aliquote e né scadenze dei principali tributi, cioè dell’Imu e delle due nuove imposte locali, la Tasi (tassa sui servizi indivisibili) e la Tari (tassa sui rifiuti). L’assessore alle finanze Massimo Filippello e il dirigente Marco Scorrano avevano fatto di tutto per preparare un regolamento in tempi rapidi da portare al più presto in consiglio comunale per l’approvazione. Ma l’assemblea civica ha terminato il suo mandato giovedì scorso e quel documento è stato completamente ignorato. È vero che il consiglio potrà comunque riunirsi in seduta straordinaria prima delle elezioni, ma quali amministratori e consiglieri si prenderanno la briga di approvare nuove tasse in piena campagna elettorale? Il problema è destinato a ricadere sulla prossima amministrazione comunale vincitrice delle elezioni che nascerà, molto probabilmente, tra metà e fine giugno, cioè quando si dovrebbero pagare le prime rate dei tributi. Alla faccia dei 46mila contribuenti pescaresi, ora abbandonati a se stessi. L’unica data certa arriva dal governo che, nei giorni scorsi, ha provveduto ad approvare il «Salva Roma ter» fissando la scadenza per il pagamento della Tasi sulla prima casa al 16 dicembre, ma solo per quei Comuni che non provvederanno ad approvare le aliquote entro il prossimo 23 maggio.

Imu. L’imposta comunale sugli immobili dovrà essere pagata da tutti i proprietari di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli, escluse le abitazioni principali non di lusso. Le scadenze per i pagamenti, in assenza di nuovo regolamento, restano quelle fissate l’anno scorso è cioè il 16 giugno, per la prima rata e il 16 dicembre, per il saldo. Ma non ci sono le aliquote.

Il dirigente ai tributi Scorrano suggerisce di versare la prima rata a giugno calcolando l’importo con le vecchie aliquote dell’anno scorso, per poi fare un conguaglio al momento del saldo a dicembre, quando si conosceranno quelle nuove.

Tasi. La Tasi è una nuova tassa, in vigore da quest’anno, applicata a chi usufruisce dei servizi indivisibili, cioè ad esempio l’illuminazione pubblica, polizia locale, manutenzione delle strade. Il presupposto impositivo della Tasi è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo di fabbricati, compresa l’abitazione principale e di aree fabbricabili. Nella bozza del regolamento, preparata da Filippello, si prevedevano due scadenze per i pagamenti: 16 giugno e 16 dicembre. Ma il provvedimento non è stato approvato e ora l’unica data certa è quella fissata qualche giorno fa dal governo, il 16 dicembre, per tutti i Comuni che non fisseranno le aliquote entro il 23 maggio. Questa data, tuttavia, interessa solo i titolari di abitazioni principali. Per gli altri fabbricati e aree fabbricabili la scadenza resta fissata al 16 giugno. Questi contribuenti dovranno versare la prima rata della Tasi con un importo pari al 50 per cento della tassa calcolata con l’aliquota dell’uno per mille. Poi, si provvederà al conguaglio al momento del saldo, il 16 dicembre. Questo perché, oltre al regolamento, mancano anche le aliquote.

Tari. Ancora più problematica la Tari, cioè la nuova tassa sui rifiuti che ha sostituito la Tares da quest’anno. L’amministrazione comunale aveva previsto tre scadenze per i pagamenti di quest’anno e cioè il 15 maggio, per la prima rata; il 15 settembre, per la seconda; e una data da stabilire in seguito, per il saldo.

Ma quel regolamento che fissa le scadenze non è stato approvato e quindi, di fatto, non esistono date per i versamenti. Non esistono nemmeno le nuove tariffe. La Tari, probabilmente, si dovrà pagare con un acconto calcolato con le tariffe della vecchia Tares.

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