Il liceo classico D'Annunzio di Pescara. Nella foto piccola, Gino Parone

PESCARA / L'EPIDEMIA

Il Covid si porta via l’ultimo custode del liceo D’Annunzio

Gino Parone, 79 anni, era lo storico bidello del Classico. Era stato accolto nell’associazione di ex studenti ed ex prof

PESCARA. È scomparso a 79 anni Gino Parone, storico bidello del liceo classico Gabriele D'Annunzio di Pescara e ultimo custode della scuola. Per oltre 15 anni è stato un vero e proprio punto di riferimento di intere generazioni, che vedevano nella sua figura un amico, oltre che un confidente, come raccontato anche dall'ex preside dell'istituto Claudio Palma: «Sapeva farsi volere bene. Tutti i ragazzi che l'hanno conosciuto si sono affezionati e sono ancora oggi molto legati alla sua figura». La conferma arriva anche dalla pagina dell'Associazione Alumni, dove in molti hanno voluto lasciare un commento e un ricordo non appena la notizia della sua morte si è diffusa. «Tanta tristezza e ricordi che affiorano», scrive Letizia. «Ammirazione per la famiglia che aveva saputo costruire insieme alla moglie. Due persone splendide», dice Annateresa. «Lui e la moglie Maria», scomparsa una decina di anni fa, «erano due persone eccezionali», prosegue l'ex preside Palma. «Ho avuto il piacere di lavorarci insieme per tanto tempo e devo dire che in loro ho sempre visto quei valori sani e genuini che la scuola dovrebbe esprimere. Vivevano nell'alloggio dedicato al custode e ricordo con tanto piacere quelle volte in cui invitavano me e altri collaboratori per passare una serata in compagnia».
Parone è stato l'ultimo di una serie di custodi del liceo classico. Dopo il suo pensionamento, nel 2006, la figura è stata abbandonata. Gino, conosciutissimo da tutti gli studenti del liceo e non solo, aveva avuto dei gravi problemi di salute in seguito alla notizia del lutto di uno dei suoi figli, ma si era ripreso. «L'ho visto l'ultima volta in occasione di una riunione qualche tempo fa», dice ancora Palma. Proprio per lui, infatti, l'associazione riservata solo a ex studenti o ex docenti dell'istituto aveva deciso di fare un'eccezione, accogliendolo al suo interno con lo stesso entusiasmo che Gino ha sempre messo a disposizione durante i suoi anni di servizio. Per lui quella scuola era casa sua, tanto che una volta andato in pensione si era trasferito in un appartamento non molto distante dal D'Annunzio, anche per non perdere le abitudini e l'affetto di quell'istituto e di quella zona. Nell'ultimo periodo, a complicare le sue condizioni di salute ci ha pensato il coronavirus, contratto dall'ex bidello del classico e che è risultato essere una concausa del decesso. Proprio in tema di coronavirus, il primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale Santo Spirito Giustino Parruti, ha affermato: «Pescara è l'area più colpita del centro-sud Italia, sia per la forte integrazione economica con il resto del paese sia per una significativa densità di popolazione, con scambi e circolazione di persone». Con la morte di Gino, il D'Annunzio perde un altro di quei mattoncini che negli ultimi decenni hanno messo insieme generazioni di ragazzi, cresciuti sì ma rimasti sempre uniti.

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