Il mio Syd Barrett, l’editoriale del direttore

31 Maggio 2025

La ballata sul talento fulminato dei Floyd diventa anche il sepolcro di un’esistenza. Il leader abbandonato è diventato il «diamante pazzo» celebrato come un eroe caduto

PESCARA. Che straordinario romanzo di musica e note, la storia di Syd Barret e dei Pink Floyd. E che straordinario spettacolo, quello dei Floyd on the Wing. Come è complesso spiegare l’importanza dello spettacolo che andrà in scena oggi all’Arena del Porto Turistico alla Marina di Pescara. È uno show di una cover band, che è anche un racconto, che è un viaggio nella storia della band più importante degli anni settanta (e ottanta), ma anche il retroscena del disco più venduto della storia del rock, ma anche un romanzo di formazione. Ma anche un grande apologo sulla fine dell’amicizia, e un avvincente dramma sulla difficoltà del talento. Recitano le note di spiega che accompagnano questo spettacolo, intitolato icasticamente: Syd. Si racconta la vicenda di «Opere che trascendono il tempo, capaci di imprimere emozioni indelebili nella memoria collettiva.

Come Wish You Were Here, capolavoro senza tempo dei Pink Floyd, che compie cinquant’anni: mezzo secolo di poesia, malinconia e visioni sonore dedicate a un’anima fragile e geniale, quella di Syd Barret fondatore e spirito originario della band». Tutto vero. E si tratta di un racconto avvincente e drammatico su cui un romanziere fumettaro, Michele Mari, ha scritto un libro bellissimo, Rosso Floyd (Einaudi). Mari ha il merito ricostruire come un romanzo la storia vera dei Pink Floyd e il loro paradosso: un gruppo di studenti diventa una band di successo costituendosi intorno al carisma prepotente, geniale (e purtroppo terribilmente lisergico) di Syd.

È Barrett infatti che scrive i testi, buona parte delle musiche Barrett che distribuisce i ruoli, struttura la formazione nella sua prima vita, che finisce nel 1970. Tutti i Pink Floyd ricorrono alle droghe, agli acidi, all’lsd, anche come combustibile del processo creativo. Ma al contrario degli altri, Syd Barret non riesce ad uscire dal tunnel: le droghe lo attraversano, lo avvelenano, sia come uomo che come musicista. Gli altri si costruiscono come uomini intorno al progetto, lui finisce nel gorgo perché non riesce a controllare la scimmia che ha sulla spalla. Inizia a confondere il giorno con la notte, a defecare sul palco. A ululare in sala registrazione, mandando in tilt il lavoro di tutti. Gli altri Pink Floyd, che avevano venerato Syd, iniziano a temere la sua dipendenza, a considerarla una minaccia. È Syd che porta i Pink Floyd nello star system: ma è la legge draconiana dello star system che costringe i Pink Floyd ad espellere Syd.

Il campo della più importante band della scena britannica (poi mondiale) non può defecare sul palco. E così il leader fondatore viene esautorato da un golpe amorevole ma feroce. Per andare avanti Syd deve essere sacrificato. E siccome il pubblico è privato, gli amici che sacrificano l’amico lo esaltano nel verso più noto della storia, «Wish you were here». La ballata dedicata al talento fulminato dei Floyd diventa allo stesso tempo il monumento, ma anche il sepolcro di una esistenza: «Remember when you were young, you shone like the sun». Il leader abbandonato è diventato il «diamante pazzo» celebrato come un eroe caduto. È il 1975. Da quel momento vivrà come un fantasma per altri trent’anni: calvo, fesso, irriconoscibile.

Scrivono ancora nelle loro note i Floyd On The Wing: «Sarà più di un concerto: un viaggio sensoriale tra sonorità psichedeliche e atmosfere oniriche, che riporterà in vita lo spirito libero e inquieto della prima era floydiana, culminando nelle struggenti melodie di Wish You Were Here, l’album che ha trasformato l’assenza in presenza eterna, la fragilità in luce». Tutto vero. Giunti al successo assoluto gli ex compagni proveranno a recuperare Syd. Gli prenderanno i migliori redini e i migliori studiosi per produrgli tre dischi da solista, per far tornare a brillare il diamante. Non ci riusciranno mai. Il testamento è quel funerale in vinile: la musica dello spettacolo che vi godrete stasera. Shine on a tutti.

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