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Il Pdl: inutile vendere il patrimonio comunale

PENNE. Il progetto di risanamento intrapreso dall’amministrazione del sindaco Rocco D’Alfonso, che punta soprattutto sulla vendita di alcuni immobili di proprietà, non convince affatto il...

PENNE. Il progetto di risanamento intrapreso dall’amministrazione del sindaco Rocco D’Alfonso, che punta soprattutto sulla vendita di alcuni immobili di proprietà, non convince affatto il coordinatore del Pdl pennese Antonio Baldacchini. «Continuare a vendere pezzi del patrimonio comunale senza avere un piano di risanamento finanziario dell’ente è da irresponsabili. L’assessore alle finanze sostiene che servono denari per coprire la spesa corrente, mentre in consiglio comunale vengono riconosciuti debiti fuori bilancio di oltre 5 o 10 anni fa. Certamente, come è evidente, regna la confusione. Chiediamo al sindaco di presentare un reale piano di risanamento del bilancio comunale, che sia privo di condizionamenti politici che provengano dal passato. Tagliare la spesa pubblica non significa ridurre i servizi ai cittadini, ma tagliare i rami secchi e improduttivi dell’amministrazione e recuperare risorse dai settori strategici come ad esempio l’urbanistica. Il Pdl è contro ogni tentativo maldestro di aumentare le tasse ai cittadini. A fine gennaio terremo un convegno sulle opportunità che il Comune di Penne ha perso a causa del dissesto finanziario provocato da improvvide coalizioni di centrosinistra».

Il leader del Pdl pennese, inoltre, ha concentrato la sua critica anche sui problemi politici interni alla maggioranza del governo D’Alfonso e sul fatto che non è stato ancora nominato un nuovo assessore all’urbanistica al posto del dimissionario Carmine Leone. «La maggioranza non ha i numeri per approvare provvedimenti con cui avviare il risanamento dell’ente. Non è stato ancora nominato il nuovo assessore all’urbanistica perché il Pd e i partiti della coalizione di centrosinistra sono in forte difficoltà. Quel che è certo» ha concluso Baldacchini, «è che noi ci batteremo contro i tagli al welfare e soprattutto contro nuove tasse». (f.bel.)

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