Il piano per salvare famiglie e imprese 

È già pronto. Prevede bonus, aiuti ai morosi e sconti benzina

PESCARA. Dalla proroga del bonus 150 euro allo stop dei distacchi di luce e gas per famiglie e imprese morose. E dagli sconti sui carburanti al contrasto delle speculazioni sui costi dell’energia e delle materie prime in generale.
Il nuovo piano anti-stangata del dopo Draghi è nella sostanza già scritto. Porterà la firma del nuovo governo, pronto entro la fine di ottobre, e sarà decisamente in continuità con i provvedimenti finora adottati per proteggere anche gli abruzzesi dall’onda devastante del caro bollette.
LE PRIME MOSSE.
Al decreto Aiuti Ter, firmato dal premier uscente, seguirà il Quater, targato Meloni e centrodestra, che punta innanzitutto ad aumentare la base Isee per i bonus oppure le aliquote del credito di imposta. Esiste un preciso cronoprogramma che attende il nuovo Parlamento. Il primo provvedimento da convertire in legge sarà proprio il decreto Aiuti Ter da 14 miliardi lasciato in eredità da Draghi. La palla poi passerà alla squadra di Meloni che a quanto pare guarda già oltre, con l'idea di un quarto decreto Aiuti che oltre a portare avanti quanto deciso dall’esecutivo uscente dovrà necessariamente alzare la mira senza sconti per nessuno e di pari grado al livello crescente della crisi.
«La priorità sarà fermare la speculazione sul gas», ha infatti tuonato la premier in pectore sabato scorso all'assemblea di Coldiretti a Milano: «Continuare all'infinito a compensare il costo delle bollette regalando soldi a chi si sta arricchendo sulle spalle di cittadini e imprese è un errore».
I CONTI IN TASCA.
Il futuro governo potrà contare su un budget che va da un minino di 10 miliardi a un massimo di 25. I primi sono il lascito di Draghi, in virtù del minor deficit ufficializzato pochi giorni fa dal ministro dell'economia Daniele Franco nella Nadef 2022 (Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza). Altri 10 miliardi arriveranno dalle entrate tributarie extra di settembre, ottobre, novembre e dicembre.
E 5 miliardi dalla tassa sugli extraprofitti. Passiamo quindi alle uscite: 4,7 miliardi serviranno per rinnovare il credito d'imposta per dicembre alle imprese energivore, già allargato a negozi, ristoranti e bar dal governo uscente. Altri 3 miliardi serviranno per il nuovo bonus da 150 euro a circa 20 milioni di lavoratori e pensionati, compresi precari e autonomi, con redditi fino a 20mila euro annui. E 2 miliardi sono destinati allo sconto sulle accise sui carburanti di 30,5 centesimi, almeno fino a fine anno.
E ANCORA.
Allo studio del centrodestra c’è anche la moratoria per famiglie e imprese sulle bollette non pagate: sei mesi di non morosità e senza distacchi di luce e gas. E la garanzia Sace (la società che offre servizi assicurativo-finanziari per operare sui mercati internazionali) da allargare alle piccole imprese di fornitori di energia che andranno in difficoltà per colpa di aziende insolventi. Inoltre vengono previste «utenze di sussistenza per le famiglie bisognose».
VIETATO ILLUDERE.
A tutto questo va aggiunto un punto essenziale che Fratelli d’Italia ha scritto nel programma elettorale: si tratta del capitolo dedicato “all’energia pulita, sicura e a costi sostenibili”. E dell’immediata costituzione di un’unità di crisi sul caro bollette.
E poi si parla di contrasto alle speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime e di istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas per contenere l’importo delle bollette energetiche. «Ma anche, se non sarà fatto in Europa, a livello nazionale occorre separare il costo del gas da quello dell’energia», per aiutare subito famiglie e imprese.
Così annuncia il centrodestra a trazione FdI. E non solo: «Bisogna anche lavorare sull’approvvigionamento energetico italiano con mix, cioè diversificando le fonti e i Paesi dai quali importiamo». È una rivoluzione. Ma i prezzi di gas e luce crescono troppo velocemente e i tempi sono così ristretti che illudere e illudersi di riuscire nell’impresa sarebbe il primo errore del nuovo governo.