Caos concorsi a Pescara, Pagano frena: «Anche i parenti sono leciti»

31 Dicembre 2025

Il deputato di FI: «Familiari in graduatoria? Se hanno merito non c’è scandalo». E in Consiglio Pettinari propone il divieto di partecipare. Ma la discussione slitta

PESCARA. «Il merito non si giudica dal cognome». È il deputato di Forza Italia e coordinatore regionale Nazario Pagano a frenare le polemiche sul terremoto politico scoppiato a Pescara per il caso dei concorsi pubblici: nelle graduatorie degli idonei ai posti fissi, pubblicate dal Centro nei giorni scorsi, sono spuntati vari nomi affini e molto vicini ad amministratori già in carica nell’Ente pescarese. Ma Pagano di ombre e sospetti legati a parentele eccellenti non ne vuole sentire parlare perché le accuse rischiano di trasformarsi in «un processo mediatico senza prove», taglia corto. Sull’altro fronte, in Consiglio comunale continuano a volare accuse e provocazioni a cui la maggioranza di centrodestra continua a rispondere con il silenzio. È il consigliere civico Domenico Pettinari a portare in aula con un ordine del giorno la proposta: «Adottare un codice etico per gli amministratori comunali per non consentire la partecipazione ai concorsi pubblici comunali di parenti e affini fino al primo grado, per motivi etici e di opportunità, anche al fine di evitare conflitti di interesse reali o percepiti». Ma il voto slitta e la discussione è rimandata ad anno nuovo.

«I PARENTI SONO LECITI»  Pagano difende i principi costituzionali e il merito: «Colpire un candidato solo per il cognome che porta è un errore grave», dice, «non è accettabile penalizzare un giovane candidato, anche molto preparato, solo per il cognome che porta o per una parentela con un esponente politico», afferma il parlamentare. «Una simile impostazione sarebbe ingiusta e persino anticostituzionale». Pagano richiama il principio di uguaglianza tra i cittadini. E sottolinea come la partecipazione a un concorso non equivalga a una assunzione automatica. «Essere figli, nipoti o parenti di qualcuno che fa politica non può costituire motivo di esclusione». Il deputato mette in guardia anche dai rischi delle accuse generiche. «Creare polemiche basate esclusivamente su ipotesi, senza prove concrete, è una forzatura pericolosa». E aggiunge: «Accusare qualcuno di vantaggi illeciti senza elementi certi espone al rischio di calunnia». Per Pagano, se esistono irregolarità vanno denunciate nelle sedi opportune. Ma solo assumendosi la responsabilità di ciò che si afferma. «In assenza di prove, non c’è motivo di sollevare scandali». Un concorso pubblico, ricorda, è regolato da norme e commissioni. Strumenti pensati per garantire imparzialità e trasparenza. «Non esiste alcuna legge che vieti di partecipare per il solo fatto di avere un parente in politica». Il caso di Pescara, conclude Pagano, non deve diventare un pretesto. «Ogni cittadino ha il diritto di concorrere e dimostrare il proprio valore». Alimentare polemiche strumentali, avverte, distoglie l’attenzione dai veri problemi della pubblica amministrazione.

LA PROPOSTA  Slitta in aula l’ordine del giorno di Pettinari: il consigliere deposita l’atto ma la discussione e il voto ci saranno nel prossimo Consiglio. «Sindaco e giunta devono predisporre un codice etico con cui ogni consigliere comunale in carica si impegna a non far partecipare i propri parenti almeno del primo grado di parentela ai concorsi pubblici nel comune di Pescara fino a quando esercitano le funzioni pubbliche di amministratori comunali», spiega Pettinari nel documento presentato alla presidenza del consiglio comunale, «il codice etico dovrebbe prevedere anche di pubblicare i nominativi del pubblico amministratore che si è rifiutato di aderire al codice etico e di pubblicare altresì il nominativo del pubblico amministratore che rifiutandosi di aderire al codice ha consentito che i propri parenti partecipassero e risultassero idonei ad un concorso pubblico nell’ente di appartenenza. Siamo sempre più convinti di aver intrapreso una battaglia di trasparenza e di civiltà, una battaglia sana, necessaria e salutare per la politica tutta. Siamo disposti a continuare questa battaglia senza tentennamenti e senza cedere a provocazioni. Con coraggio e fermezza continueremo perché lo abbiamo promesso ai nostri elettori, lo abbiamo promesso ai pescaresi e noi le promesse le manteniamo».