Il testimone: «Li ho visti con il coltello in mano»
PESCARA. Era il 23 giugno, cinque mesi fa, quando Christopher Thomas Luciani, 16 anni, è stato ucciso con 25 coltellate da due coetanei. A far scoprire il corpo, quella sera, poco dopo le 21, è il...
PESCARA. Era il 23 giugno, cinque mesi fa, quando Christopher Thomas Luciani, 16 anni, è stato ucciso con 25 coltellate da due coetanei. A far scoprire il corpo, quella sera, poco dopo le 21, è il figlio di un carabiniere. Il ragazzo, amico dell’imputato principale, fa parte del gruppo di sei che poco prima delle 17, quella domenica, entra con Crox nel parco Baden Powell di via Raffaello. Sa che c’è un coltello, ma non immagina che l’amico lo userà per uccidere. Quello a cui assiste lo racconta quella sera al padre e poi in questura. E questo è uno stralcio di quel racconto, con nomi di fantasia: «Gianni si dirige verso il vialetto con Christopher che gli cammina davanti. A questo punto io e Michele li abbiamo seguiti. Svoltato a destra, vediamo Luciani a terra e Gianni con il coltello in mano. Quando siamo arrivati Gianni ha continuato ad accoltellarlo. Hanno detto che Gianni gli ha dato 15 coltellate e Michele, che poi ha preso il coltello, gliene ha date altre dieci. Perché? Perché sono amici». E poi: «Agli altri ho raccontato cosa era accaduto. Dopo 5 minuti sono usciti prima Michele e poi Gianni e hanno raccontato delle coltellate. Gianni si è cambiato, aveva un cambio in uno zaino». E poi «siamo andati al mare a fare il bagno».