Il vice ministro: continuiamo a scavare

Bubbico tra i soccorritori: capisco la rabbia delle famiglie, non devono smettere di sperare

PESCARA. «Le squadre di soccorso a Rigopiano continuano a cercare con grande forza, ogni mezzo e determinazione le persone che sono sotto le macerie»: parola del vice ministro dell'Interno Filippo Bubbico. «Continuiamo a coltivare questa speranza, così come abbiamo fatto quando c'era chi pensava che non ci fosse alcuna speranza». E sulle polemiche sui soccorsi giunti in ritardo, il numero due del Viminale replica: «Non ho elementi per dire altro. Sapete che la magistratura se ne sta occupando. Noi rispondiamo che è importante continuare a lavorare».

E alla domanda se sia in possesso di notizie su Stefano Feniello, risponde. «Si continua a lavorare con grande forza e determinazione. La famiglia? Abbiamo parlato con loro rappresentando il lavoro fatto», e sul faccia a faccia avuto con altri familiari, aggiunge: «L'incontro era aperto con i familiari e non chiuso. Potevate partecipare», rivolgendosi alla stampa. «Noi continuiamo a coltivare speranza, così come abbiamo fatto quando c'era chi pensava che non ci fosse alcuna speranza. Pur in assenza di segnali sono state trovate persone».

«Il fatto che non ci siano rumori», ha rimarcato il vice di Minniti, «non significa nulla, perché le squadre di soccorso hanno raccontato di aver rotto delle murature, di avere rotto degli ostacoli che impedivano l'accesso, perché non parliamo di locali dotati di porte o di altri accessi. I soccorritori operano in condizioni di assoluta pericolosità».

Infine, sulla rabbia delle famiglie: «I familiari hanno ragione a essere arrabbiati, perché soffrono. Vivono una condizione di ansia che merita comprensione da parte di tutti. Dobbiamo imparare tutti a rispettarli».

Rispetto alle polemiche su numeri e dati, Bubbico ha detto che «non ci sono buchi nelle informazioni dei numeri. I numeri dati sono sempre stati confermati, solo le voci campate in aria non hanno trovato conferma».

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