Il Wwf Abruzzo: una barbarie che poteva e doveva essere evitata
Sul caso dei tre cinghiali uccisi nel parco interviene il Wwf Abruzzo. «Può mai essere corretta un'operazione che prevede l'uccisione di un animale in un parco davan- ti ai bambini? È una barbarie...
Sul caso dei tre cinghiali uccisi nel parco interviene il Wwf Abruzzo. «Può mai essere corretta un'operazione che prevede l'uccisione di un animale in un parco davan- ti ai bambini? È una barbarie che doveva e poteva essere evitata». Tanti cittadini, afferma il Wwf, «si sono mo- strati inorriditi dall’accaduto». E ricostruisce: «I pre- senti sono stati invitati ad allontanarsi, la squadra è stata invitata a spingere gli animali verso il limite infe- riore del parco, ma a quel punto il cacciatore/selecon- trollore avrebbe aperto il fuoco uccidendo uno dei cin- ghiali, intento a cibarsi di ghiande sotto un albero. Gli altri due cinghiali, fuggiti, sarebbero stati raggiunti e abbattuti nei pressi della recinzione». «Appare evidente come le amministrazioni locali, così come la Regione», dichiara la delegata Wwf Abruzzo, Filomena Ricci (foto), «non abbiano mai tentato di attuare adeguate misure di prevenzione per attenuare la pressione degli ungulati sulle aree urbane, scegliendo la via apparentemente più semplice, ma inefficace e negativa quanto a percezione della presenza della fauna selvatica da parte dei citta- dini. Invitiamo gli Enti a un tavolo di confronto perma- nente nelle Prefetture, per individuare le soluzioni».