Ecco il Meco: staff di 15 professionisti per l’inserimento degli stranieri

Integrazione, Pescara c'è

Il progetto della Panzino tra i 38 scelti dal Ministero

PESCARA. Una società multietnica, in grado di abbattere il tabù della diversità ed esorcizzare la paura dello straniero. Un melting pot di culture, tradizioni e religioni, per città anticonformiste e sensibili ai colori e ai sapori delle comunità immigrate. Sono obiettivi ambiziosi, previsti dal programma di Stoccolma e recepiti dal progetto Meco, promosso in via sperimentale dall'assessorato alle Politiche dell'accoglienza del Comune di Pescara, guidato da una vecchia conoscenza del variegato mondo del volontariato pescarese e nazionale: Carla Panzino. 

A partire da settembre, e fino a giugno 2011, uno staff di 15 professionisti lavorerà attivamente per favorire l'integrazione tra popoli di culture diverse e infrangere le cosiddette "barriere di diffidenza". Dall'assistenza legale gratuita all'inserimento scolastico, passando per il sostegno socio-sanitario e la risoluzione di controversie condominiali e di quartiere. Il programma di mediazione conciliatrice potrà contare sullo stanziamento di 165mila euro, attinti dal programma 2009 del Fei, il Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di Paesi terzi 2007-2013.

Selezionato dal Ministero dell'Interno tra i 38 progetti ammessi a finanziamento su 532 presentati da diverse città italiane, il Meco sarà realizzato in partenariato con l'associazione Focolare Maria Regina di Pineto.  «L'interazione culturale tra italiani e stranieri», spiega Carla Panzino, assessore comunale al Volontariato con delega alle Politiche dell'accoglienza, «sarà promossa attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione, focus group, sportelli di mediazione e conciliazione e seminari di aggiornamento per operatori pubblici e privati.

La prevenzione dei conflitti non farà leva sulla repressione e sulla forza, ma su un'intelligente e attenta mediazione culturale».  Secondo il rapporto sociale 2009 della Provincia di Pescara, la città negli ultimi anni si sta trasformando in un polo multiculturale. Cresce in maniera costante il numero di extracomunitari, con 4.667 cittadini iscritti all'anagrafe, pari al 36 per cento della popolazione. Aumentano gli stranieri, passati da 3.994 nel 2000 ai 14.168 nel 2008, con un incremento del 21 per cento.

Le comunità più numerose sono i rumeni, seguiti da albanesi, ucraini, cinesi e senegalesi. In crescita anche l'immigrazione dalla Nigeria, dalla Romania, dal Marocco e dalla Bulgaria.  «Oggi l'immigrato non è più oggetto di assistenza», precisa Andrea Bollini, direttore del centro studi di Pineto, «ma un soggetto attivo, che necessita di percorsi di integrazione fatti di diritti e doveri, responsabilità e opportunità».

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