Jova-party, il caso finisce alla Regione 

Nel mirino i 25mila euro stanziati per la maxi festa sulla spiaggia: pentastellati contro l’amministrazione De Martinis

MONTESILVANO. Le spese del Jova Beach Party approdano sugli scranni del consiglio regionale dopo aver infiammato gli animi dell’assemblea comunale di Montesilvano. Nei giorni scorsi maggioranza e opposizione si erano duramente scontrate in aula proprio a causa della «poca trasparenza» in merito lamentata da Pd e Movimento 5 Stelle. I costi affrontati dalle casse pubbliche abruzzesi per l’organizzazione della maxi festa di Jovanotti sulla spiaggia sono finiti ora nel mirino del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Pietro Smargiassi.
In particolare, l’esponente di opposizione chiede in che modo siano stati impiegati i 25 mila euro di contributo stanziati dalla Regione a favore del Comune di Montesilvano per la realizzazione del concerto, che il 7 settembre portò sulla spiaggia di Montesilvano circa 29mila persone.
«La Regione ha voluto contribuire alle attività organizzative del Jova Beach Party attingendo da risorse dedicate al servizio Emergenze protezione civile», ricorda Smargiassi, «se è evidente che detta decisione rientri tra le piene facoltà di giunta, non altrettanto evidente risulta la tipologia di interventi di Protezione civile posti in essere dal Comune di Montesilvano».
Il pentastellato evidenzia che, dai documenti agli atti, non è possibile avere un quadro dettagliato delle opere o delle attività eseguite con quei fondi. «Tantomeno dalle richieste inoltrate dal sindaco Ottavio De Martinis», aggiunge, «è possibile comprendere a cosa siano serviti, nel dettaglio, i soldi ricevuti dalla Regione e in particolar modo dal dipartimento Protezione civile. Auspico che sia già agli atti della Regione un rendiconto dettagliato su come questi sono stati utilizzati dal citato Comune, onde evitare, come già successo in passato per il Jova Beach Party che non si è tenuto a Vasto, che si siano concesse somme risultate assolutamente sproporzionate rispetto a quelle effettivamente utilizzate per la messa in sicurezza di Fosso Marino».
Smargiassi chiede inoltre in che misura l’intervento economico regionale abbia inciso sulle spese complessive dell’evento, necessarie per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico.
«Mi auguro soprattutto», chiosa il consigliere regionale, «che vi sia conformità tra le voci di spesa rendicontate dal Comune e le motivazioni contenute nella delibera regionale. Ad ogni modo, per il futuro, sarebbe auspicabile che i primi beneficiari di eventi del genere si facessero carico, o quantomeno contribuissero in quota parte, alle spese che Comuni, e in questo caso Regione, devono fronteggiare per garantire la pubblica sicurezza e l’incolumità delle persone che partecipano, pagando profumatamente il biglietto, a eventi come il Jova Beach Party».
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