L’alzabandiera, primo atto tra orgoglio e commozione

Il via all’evento nell’area di piazza d’Armi alla presenza delle autorità Il sindaco Cialente: «Questo è il primo vero momento di serenità collettiva»

L’AQUILA. Le bandiere d'Italia, d'Europa e dell'Aquila sventolano da ieri mattina sulla città, issate nell'area di accesso al Campo sportivo di Piazza d'Armi, segno che la 88esima Adunata Nazionale degli Alpini è iniziata. Alle 9 di ieri l'alza bandiera, primo atto ufficiale della tre giorni di Adunata, e in tanti hanno atteso dietro le transenne l'avvio della manifestazione. «Ho visto con soddisfazione che nonostante qualche iniziale perplessità L'Aquila è, come le altre città che ospitano le adunate, un posto per gli Alpini e gli Alpini saranno per L'Aquila» ha commentato prima dell'alza bandiera il presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Alpini (Ana), Sebastiano Favero. La bandiera italiana issata si è aggiunta a quelle che tantissimi aquilani hanno esposto alle finestre: «A vedere le bandiere – ha aggiunto Favero – proviamo sempre la stessa sensazione, l'onore alla bandiera, alla Patria e ai caduti. Noi usiamo le armi quando la Patria lo chiede, ma sempre con un'umanità profonda, e l'associazione Nazionale Alpini da sempre ha dimostrato che quando c'è bisogno di aiutare usa il badile e anche un'arma impropria, la disponibilità». Si sono mossi in rassegna prima i gonfaloni istituzionali con a capo il Comune dell'Aquila, poi gli Alpini con l'urlo “L'Aquila” hanno reso onore al labaro dell'Ana, decorato con 216 medaglie d'oro, e poi onori anche al Comandante delle Truppe Alpine, generale di divisione Federico Bonato. Ad accogliere gli alpini anche il generale di brigata Rino De Vito, comandante regionale dell'Esercito, che ha così commentato l'evento: «Il primo risultato di questa manifestazione è stato già raggiunto, con la goliardia e il calore umano che gli alpini stanno portando, è un vero contributo alla ricostruzione sociale». E goliardia e calore gli alpini lo portano in giro, salutando quando passi a piedi, come fanno tutti coloro che vanno in montagna, portando colore, oggetti antichi, gentilezza, tra cibo e bevande. In tanti, alpini e aquilani, hanno riscoperto in questi giorni il piacere di camminare lentamente in giro per la città o di inforcare una bici e muoversi liberamente. «Tre parole identificano questa giornata – ha detto il sindaco Cialente a una tv di Brescia – gioia, felicità e dopo 6 anni un primo vero momento di serenità collettiva». Ad attendere l'alza bandiera tantissime sezioni dell'Ana, con gagliardetti e vessilli sezionali, con rappresentanti venuti anche da Francia e Spagna. I primi atti dell'Adunata sono l'onore alla Bandiera italiana e quello ai caduti. Subito dopo aver issato le tre bandiere gli alpini si sono spostati alla Villa Comunale. La Fanfara della Brigata Alpina Taurinense ha intonato la “Leggenda del Piave” poi la tromba ha suonato il silenzio, e le autorità hanno reso omaggio ai caduti, con la carezza della corona da parte dei Comandanti Bonato e De Vito. L'amore degli alpini per l'Adunata è totale, fiumane a piedi si sono mosse verso il centro città, senza farsi fermare dalle distanze e dalle salite. Dopo i momenti ufficiali si sono aperte le manifestazioni e ovunque in città si respira semplicità e allegria. «Siamo felici di essere qui e a chi non capisce cosa siamo, venite all'adunata e venite a scoprire chi sono gli Alpini» dice orgoglioso il trentino Carlo Vicentini, classe 1917.

Barbara Bologna