L’assassino di Aliona sotto accusa per rapina a un centro scommesse 

Nuovi guai giudiziari per Bushi, l’albanese di 28 anni in carcere per l’omicidio della giovane moldava La procura chiede il rinvio a giudizio: minacciò l’addetto del Punto Snai e s’impossessò di mille euro 

FRANCAVILLA. Rischia di finire sotto processo anche per una rapina l’assassino di Aliona Oleinic, la ragazza moldava di 33 anni accoltellata undici volte e morta in ospedale dopo 45 giorni di agonia lo scorso 18 ottobre. Roland Bushi, albanese di 28 anni, in carcere per l’omicidio volontario pluriaggravato di Francavilla, comparirà davanti al tribunale di Chieti il prossimo 3 dicembre per un episodio avvenuto il 27 luglio del 2018.
Quel giorno, stando all’accusa, si è impossessato di 1.000 euro all’interno del Punto Snai di Francavilla arraffando le banconote direttamente dalla cassa. Mentre fuggiva, Bushi ha minacciato di morte uno degli addetti al locale che lo stava inseguendo, facendo poi perdere le sue tracce. Da qui, l’accusa di rapina formulata dal sostituto procuratore Giancarlo Ciani. Il fatto è accaduto il giorno stesso in cui l’albanese è tornato nella sua terra d’origine per trascorrere le vacanze estive. Tra poco più di due settimane, dunque, il giudice per l’udienza preliminare Luca De Ninis dovrà decidere se rinviare a giudizio Bushi, difeso dall’avvocato Antonello D’Aloisio, per il raid messo a segno al centro scommesse.
Nel frattempo, l’assassino resta rinchiuso nella casa circondariale di Madonna del Freddo: su di lui, in cella dal 3 settembre, pende un’accusa da ergastolo perché il sostituto procuratore Lucia Anna Campo gli contesta l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver agito per futili motivi e con crudeltà. L’avvocato D’Aloisio racconta che Bushi è disperato. Durante l’interrogatorio, il killer ha ripetuto più volte di essere innamorato della vittima e che non era assolutamente sua intenzione ucciderla. «Non riesce a darsi pace», ha aggiunto il legale. «Nei primi giorni era sotto choc, poi ha realizzato. Mi ha detto anche che ha pensato di togliersi la vita». Per firmare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, il pm attende che vengano depositati i risultati dell’autopsia eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio.
Secondo il gip De Ninis, lo stesso giudice davanti al quale comparirà a dicembre per la rapina al Punto Snai, Bushi voleva uccidere: «L’indagato si è presentato davanti all’abitazione della vittima, verso la quale nutriva un’attrazione non ricambiata, suscitando la reazione del cane che ha iniziato ad abbaiare. La ragazza a quel punto è scesa in giardino, insieme alla madre, ma alla sua vista Bushi ha scavalcato il cancello impugnando il coltello da cucina e l'ha aggredita colpendola più volte, nonostante i tentativi di difesa della mamma e del cane». L’albanese ha raccontato di aver conosciuto in chat la ragazza e che spesso la raggiungeva nel locale dove lavorava. Lui voleva una relazione, ma lei no.
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