L’ex draga risorge: aree verdi, ristoro e campi da paddle 

L’area industriale acquistata e riqualificata da Faieta Motors sarà restituita alla città con servizi e luoghi di incontro

PESCARA. Una banchina di attracco per barche a motore, aree verdi, una fabbrica per la produzione di e-bike con una officina per mezzi elettrici, una location per la ristorazione al cui interno si potranno consumare anche prodotti agricoli coltivati sul posto. E poi, ancora, spazi per il paddle e un parcheggio per camper. Ecco come sarà trasformata l’area dell’ex draga, sul fiume Pescara, vicino al ponte Flaiano, che dopo decenni di abbandono è stata acquistata da Faieta Motors (la società del settore motociclistico che conta sei concessionarie tra Abruzzo, Marche e Lazio) e la cui riqualificazione è stata ideata da Consulenza e Risorse.
Se un tempo è stata un’area industriale poi è diventata un rifugio per senzatetto e sbandati. Ma in futuro sarà «un nuovo luogo dove lavorare, fare sport, incontrarsi ma anche acquistare prodotti agricoli a km 0», dicono proprio da CeR svelando i contenuti del progetto che «presumibilmente avrà la durata di 24 mesi».
«Sono previsti una nuova banchina di attracco per barche a motore (anche elettriche), aree verdi, una fabbrica per la produzione di e-bike, officina per mezzi elettrici e non, dove realizzare anche workshop, percorsi formativi “on the job” per chi vuole avvicinarsi al mondo delle moto e delle e-bike, poi una location per la ristorazione e una vertical farm per la produzione di prodotti agricoli (frutta, verdura, micro ortaggi) a km 0, da utilizzare nel punto di ristoro. Ci saranno uffici, uno spazio dedicato allo sport per praticare il paddle, un parcheggio attrezzato per camper, colonnine di ricarica per auto, moto e monopattini». La riqualificazione della zona, oltre a contemplare l’inclusione sociale con «l’inserimento di persone diversamente abili in alcune attività», passerà anche attraverso la «creazione di nuovi posti di lavoro», assicurano.
«Parallelamente, sarà sviluppato un progetto in ambito turistico grazie al quale si potrà attraccare con la barca in banchina, noleggiare una e-bike con e senza guida (precedentemente prenotata tramite App dedicata) raggiungere le zone limitrofe» per scoprire la città.
Il progetto è stato ideato «ad alto contenuto di efficientamento energetico e con la massima attenzione verso l’ambiente, per esempio utilizzando materiali derivanti da economia circolare».
«Una ambiziosa sfida imprenditoriale», commenta l’imprenditore Gabriele Faieta, alla guida di Faieta Motors, che si è subito detto «favorevole alla messa in atto del progetto», così come è stato ideato da CeR.
L’intenzione di Faieta, spiega da CeR Luigi Iovacchini è di «restituire alla città un territorio rivalutato e fruibile per molteplici aspetti». E si è puntato a «un progetto di qualità ma soprattutto sostenibile dal punti di vista finanziario, ambientale e sociale».
Una rivisitazione totale, una rinascita dell’area che fino a pochi mesi fa è stata abitata da persone che una casa non ce l’hanno e che lì hanno portato di tutto, trasformandola in un punto di riferimento sicuro: non solo mobilio raccattato chissà dove ma cumuli di abbigliamento e perfino stoviglie. Materiale accumulato nel tempo e stipato nei ruderi sul fiume: poi, nei giorni scorsi, è stato rimosso tutto. (f.bu.)