PESCARA

L’influenza arriva in anticipo, la Asl: raddoppiati i bimbi malati 

Soldato, direttore del servizio Igiene: casi in crescita soprattutto sotto ai 5 anni, importante vaccinare. I medici: «Il picco era atteso da Natale, ma senza mascherine e distanziamento è arrivato in anticipo»

PESCARA. L'influenza batte il Covid. Sale l'incidenza dei malanni stagionali, i medici di base fanno più vaccini antinfluenzali rispetto agli anti Covid. Tra i più colpiti sono i bambini sotto i 5 anni, ma anche over 60 e pazienti con patologie croniche, diabetici, cardiopatici, immunodepressi. Il picco dell’Australiana, dalla zona di provenienza del virus, «era atteso tra Natale e gennaio», afferma Silvio Basile, referente regionale Smi, Sindacato dei medici italiani, «e invece è arrivato in netto anticipo perché le misure di sicurezza, come distanziamento e mascherina, sono venute meno».
E infatti sono sempre di più le persone che si ammalano, ma è più difficile distinguere se hanno contratto il Covid o l'influenza. Spiega, Basile: «Per capirlo, bisogna fare un tampone antigenico, ma per una migliore diagnosi va fatto non prima delle 24 ore dalla comparsa dei sintomi, per dare modo al virus di sviluppare gli anticorpi. Il Covid», precisa il medico, «produce un mal di gola più intenso, ma in generale lo stato di malessere è accompagnato, nella fase iniziale, da almeno tre giorni di febbre anche fino a 39 che si combatte con antipiretici e tanto riposo. Sono tantissime le telefonate che ci stanno arrivando di pazienti allarmati e confusi dai vari virus in circolazione. È ovvio che ogni persona va trattata con terapie diversificate, a seconda delle patologie di ciascuno. Stiamo erogando 50 dosi settimanali di antinfluenzale, contro i 20 del vaccino anti Covid».
Ma come dobbiamo comportarci in vista delle feste natalizie? Basile raccomanda «entrambe le vaccinazioni, l’antinfluenzale e la quarta dose di anti Covid e mantenere le mascherine nei luoghi più affollati». Con il suggerimento a una «maggiore cautela per chi è a contatto con persone fragili».
Dai primi di ottobre la Asl ha distribuito 70mila vaccini contro l’influenza. Le dosi sono state consegnate ai medici di base, agli hub vaccinali, alle farmacie, ai distretti sanitari e ai laboratori vaccinali.


Graziella Soldato (nella foto), direttore del servizio Igiene, epidemiologia e sanità pubblica della Asl, spiega: «I dati ci dicono che i casi di sindrome sono in aumento, anche se di difficile quantificazione. Maggiormente colpiti sono i bambini sotto i 5 anni, in questo caso l’incidenza è persino raddoppiata rispetto alla settimana precedente. I piccoli hanno una socializzazione diversa rispetto agli adulti», che peraltro sono più immunizzati, «e sono i principali diffusori del virus. La raccomandazione è di continuare a vaccinare i bambini fino a 6 anni, i soggetti a rischio e gli over 60. E, per gli adulti, provvedere alla quarta dose anti Covid», conlude la dottoressa Soldato.