PESCARA

«L’orrore nel canile, in due minuti spariti tutti i cuccioli dei box»

Animali uccisi, le testimonianze dei dipendenti nell'inchiesta della Procura sulla struttura sanitaria di Città Sant'Angelo

PESCARA. «Buongiorno dottoressa, i due macellai sono appena arrivati. L’orrore in soli due minuti: cuccioli del box 20, cuccioli del box 9 spariti tutti».
Ormai i dipendenti del canile sanitario della Asl di Pescara di Città Sant’Angelo, posto sotto sequestro preventivo dal giudice, non reggevano più a quelle pratiche che venivano adottate dai due dirigenti indagati, nei confronti degli ospiti a quattro zampe della struttura oggetto di eutanasia, ed erano arrivati a scambiarsi messaggi anche con altri veterinari della struttura, anche loro contrari a quell’andazzo.

leggi anche: Maltrattamenti sugli animali, sequestrato il canile della Asl I carabinieri del Nipaf hanno apposto i sigilli alla struttura nell'ambito dell'inchiesta della Procura sull'uccisione di alcuni animali. Contestata anche la falsificazione delle dichiarazioni.

«Premetto», riferisce il custode del canile agli investigatori dei carabinieri forestali che hanno indagato su delega del procuratore Giuseppe Bellelli (nella foto in basso) e del sostituto Benedetta Salvatore, «che mi ero stufato e mi piangeva il cuore di assistere a continue eutanasie a mio parere non dovute, mediante somministrazione di Tanax a cani sani ed effettuate direttamente dal dottor Di Tommaso».


Di Tommaso, dirigente veterinario e direttore del canile (assistito dall’avvocato Giuseppe Cichella), è indagato per abuso d’ufficio in concorso con l’altro dirigente Franco Ruggeri (difeso da Domenico Russi e Vincenzo Di Girolamo), mentre il reato di uccisione di animali è contestato soltanto al primo.
E l’epilogo di questa vicenda è arrivato lunedì mattina, quando i militari sono andati a notificare il sequestro preventivo del canile che la procura ha affidato al direttore del dipartimento Prevenzione della Asl, Ildo Polidoro, in qualità di custode giudiziario. Sarà lui che dovrà mandare avanti il canile e assicurare il servizio dopo l’allontanamento dei due indagati. Ma anche tutti gli altri che lavorano in quella struttura hanno collaborato con gli inquirenti per fare luce su quegli episodi di uccisione di cani senza motivo.
A far scattare le indagini fu la denuncia di Paola Canonico, presidente della Lega Nazionale a difesa del cane che, già a conoscenza di quanto accadeva dentro quella struttura, fu destinataria di una registrazione di telefonata tra Di Tommaso e un altro veterinario (effettuata dal custode) dove si pianificava l’uccisione dei cuccioli.
«Ringrazio sentitamente i magistrati Bellelli e Salvatore e i militari che hanno eseguito le indagini con rapidità e scrupolo», ha dichiarato la Canonico. «Per ora possiamo solo dire che auspichiamo che questa sia la fine di un’epoca.
Ci aspettiamo che la Asl proceda immediatamente e senza sconti a ripristinare un corretto funzionamento della struttura. Speriamo sia l’inizio di un nuovo percorso».
I testi ascoltati nel corso delle indagini hanno spiegato nei dettagli lo svolgersi dei due episodi incriminati riportati nel capo di imputazione: l’uccisione dei cuccioli e la soppressione (poi non avvenuta per l’intervento della Canonico) del cane lupo che doveva essere eliminato per fare un piacere a un cliente della “Clinica Veterinaria Saline” che secondo gli inquirenti sarebbe di proprietà di Ruggeri.
Altro capitolo che le indagini stanno approfondendo riguarda le spese che avrebbe dovuto sostenere il proprietario del lupo e cliente di Ruggeri: «Al servizio Asl», scrive il gip, «non vi è traccia di fatture emesse per le spese di cattura dell’animale e le correlate spese di custodia e mantenimento in canile, spese che per legge regionale sono interamente a carico del proprietario». (m.cir.)