Cgil, sciopero e manifestazione a Pescara - Foto Giampiero Lattanzio

PESCARA

La CGIL in sciopero e in piazza contro la Legge di Bilancio /FOTO e VIDEO

In Piazza Alessandrini la manifestazione regionale per il lavoro, i salari e la giustizia fiscale. Ma anche per le vertenze aperte in Abruzzo

PESCARA- Anche in Abruzzo la CGIL ha fatto culminare la giornata di sciopero contro la Legge di Bilancio in una manifestazione regionale, che ha radunato i lavoratori a Pescara sotto l'Assessorato alla Sanità per sottolineare, come ha dichiarato il segretario generale Carmine Ranieri, come il diritto alla salute e al welfare siano le "priorità dimenticate" che chiamano in causa non soltanto le scelte nazionali, ma anche regionali. All’iniziativa hanno preso parte delegazioni provenienti dalle quattro province abruzzesi e dal Molise. Le conclusioni dell’evento sono state di Daniela Barbaresi responsabile Sanità e Welfare della CGIL nazionale. 

“La legge di Bilancio – affermano Ranieri e gli altri segretari e delegati CGIL – va in una direzione opposta rispetto a ciò di cui il Paese, ora più che mai, avrebbe bisogno. Non ci sono risorse per il taglio del cuneo fiscale, finalizzato ad aumentare le retribuzioni dei lavoratori. Non ci sono risorse per settori fondamentali, a partire dalla sanità, in grande sofferenza: non si riesce neppure a compensare gli aumenti attuali e il rincaro dei costi dell’energia; non c’è nulla per l’assunzione di personale. Tutto questo porterà ad un ulteriore declino della sanità pubblica”.

“Si riducono gli strumenti contro l’aumento della povertà – aggiunge la CGIL – tagliando le prestazioni relative al reddito di cittadinanza. Si dovrebbe dare più stabilità al lavoro e invece vengono introdotti i voucher, strumento di cui abbiamo già visto tutte le distorsioni. Su molti temi si dà un messaggio del tutto sbagliato, come, ad esempio, l’aumento del tetto del contante e la questione Pos, che non faranno altro che favorire l’economia sommersa. Abruzzo e Molise, d’altronde, sono già tra le regioni in cui si usa di più il contante e c’è un’economia irregolare molto forte. È una manovra che lascia le regioni del Mezzogiorno decisamente indietro rispetto a quelle del Nord. Una legge di bilancio del tutto ingiusta ed iniqua: non fa molte cose – concludono i rappresentanti della CGIL – e quelle che fa, le fa in modo sbagliato”.

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