FUSIONE DEI COMUNI

La Nuova Pescara: 4 municipi, assessori e consiglieri

Via libera alla bozza dello statuto ma è scontro tra i Comuni. Il sindaco di Montesilvano De Martinis: "Cittadini ancora contrari"

PESCARA. La Nuova Pescara ha una bozza di statuto. Ieri pomeriggio l’assemblea costitutiva è riuscita ad adottare la bozza dello statuto della futura città, che nascerà dalla fusione di tre Comuni. Hanno votato a favore solo i sindaci e i consiglieri di Montesilvano e Spoltore e ciò è bastato per mettere in minoranza Pescara contraria al documento così come è stato impostato.

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I tre Comuni escono dall’assemblea costitutiva di ieri profondamente divisi. Montesilvano e Spoltore sono riusciti a ottenere ciò che volevano e cioè che il nome della futura città dovrà essere quello della Nuova Pescara e la composizione dei 4 municipi che, oltre ai consiglieri potranno avere anche delle giunte con tanto di assessori. In pratica il municipio di Spoltore potrà avere 12 consiglieri, mentre gli altri tre di Montesilvano, Pescara nord e Pescara sud ne avranno 16. Il numero degli assessori municipali, invece, non potrà essere superiore a 4, di cui 2 anche esterni. In sostanza, dunque, ogni municipio avrà un consiglio municipale, un presidente, un vice presidente e una giunta.

Il tentativo del capoluogo adriatico di cancellare le giunte e di dare il nome di Pescara alla nuova città è andato a vuoto. Ma il sindaco di Pescara non si dà per vinto. "Sicuramente ci sarà lo spazio per ragionare nel tempo che rimane prima dell’entrata in vigore della nuova città", ha detto Carlo Masci, "e su questo penso che si troveranno le intese necessarie. Il processo che noi abbiamo attivato è la più grande fusione d’Europa, è un processo complicatissimo che si fa anche attraverso dibattiti, confronti, scontri ovviamente sempre nell’alveo della correttezza come stanno avvenendo". 

Per il sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis "ancora oggi i cittadini temono che questo percorso, se non condotto in una maniera sana e armoniosa, possa arrecare danni piuttosto che benefici al nostro territorio. Alla luce di un sentimento della cittadinanza che è molto contraria a questo processo, pensare a un percorso che annette i territori invece di fonderli sarebbe davvero antipatico. 

"Noi abbiamo un'idea ben precisa. Montesilvano dovrebbe essere il polo turistico della nuova città e avere un ruolo importante e strategico da questo punto di vista. Così come la nostra città, con la sua Azienda speciale, che è un unicum a livello nazionale e offre grandi possibilità, potrebbe avere un ruolo importante per ciò che concerne il sociale".

"Montesilvano con suoi alberghi, con il Pala Dean Martin, il palacongressi d'Abruzzo - sottolinea il primo cittadino - potrebbe avere delle priorità per quello che riguarda il turismo. Credo che non si stia chiedendo niente di più di quello che sia giusto avere. Quando però poi si va al tavolo e si portano avanti queste logiche considerazioni, c'è sempre un muro eretto da Pescara che ragiona come se ci fosse solo ed esclusivamente Pescara".

"Quello che, se non si conduce un percorso sano ed armonioso, potrebbe accadere è che Montesilvano e Spoltore diventino delle periferie della nuova città, diversamente da oggi, che ci sono delle amministrazioni che fanno il meglio per il territorio e per i cittadini. Da qui, la nostra richiesta di un elemento che sia sempre presente, cioè quello del decentramento", continua De Martinis, "il percorso, per come era stato pensato, poteva avere dei suoi benefici ma per come si sta portando avanti, con Pescara che ha una visione 'pescaracentrica', si rischiano danni per le nostre due città, che diventerebbero periferiche. Noi non vogliamo che si arrivi ad una Pescara più allargata, ma piuttosto che tutto il territorio venga considerato, anche con dei presidi importanti quali i municipi, che fungano da punto di riferimento per i cittadini. Per qusto chiediamo che all'interno dei municipi non vi siano solo dipendenti o semplici presidenti. Non è una richiesta di poltrone, ma vogliamo far sì che possano avere delle funzioni e, dal punto di vista democratico, che non vi sia un uomo solo al comando. Quello pensato da Pescara è un municipio fine a se stesso. Chiediamo che vi siano due assessori, non un numero eccessivo. Con degli assessorati, con funzioni e risorse, invece, si potrebbe lasciare ai territori un compito importante, soprattutto nei primi anni - conclude De Martinis - quello di superare quella confusione che si verrebbe a creare all'inizio nei cittadini".