La Regione blocca la filovia si riparte da zero dopo 21 anni

Il comitato di Valutazione impatto ambientale invita a considerare alternative alla strada parco Acerbo: Gtm nel pantano, chissà se i lavori ripartiranno. Sorgentone: adesso torni il mercato

PESCARA. Rischia di ripartire da zero l’iter della filovia sulla strada parco. Era il 10 maggio 1992 quando partì la prima richiesta di finanziamento e, finora, 21 anni non sono bastati per costruire una filovia di appena 6 chilometri. Ieri, con 191 pali già conficcati nell’asfalto, è arrivato un altro stop alla grande opera tra Pescara e Montesilvano: il comitato regionale per la Valutazione di impatto ambientale (Via) ha emesso un altro atto di sospensione dovuto al rinvio della valutazione. Ora, la Gtm ha 30 giorni per presentare un altro carico di documenti. Non soltanto uno stop: la decisione del comitato Via potrebbe essere addirittura un passo indietro per il filobus. Il perché è riassunto in meno di un rigo: il comitato Via invita a prendere in considerazione «tutte le eventuali proposte alternative».

Polemica. Quanto basta per riaccendere una polemica che, intorno a un’opera iniziata e non ancora finita, non si è mai spenta. «Adesso, la ripresa dei lavori è davvero lontanissima, se mai ripartiranno», è la previsione del consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo. «Un’opera nata e in parte realizzata all’insegna dell’improvvisazione e senza tener conto dell’impatto ambientale, dei costi d’esercizio e della sua utilità», afferma Mario Sorgentone, presidente dell’associazione Strada parco, «ora lo stop del comitato riapre l’opera alle soluzioni che da anni proponiamo come lo spostamento in via Caravaggio o l’uso di mini bus elettrici con un risparmio di 10 milioni di euro». Anche il Wwf interviene e punta il dito contro la Via divisa a pezzi: «L’esistenza di più lotti impone una Via unica per l’intero progetto. È quindi necessario far ripartire l’iter daccapo. Tra l’altro è incredibile che soltanto nella riunione dell’altro ieri è saltato fuori ufficialmente un vincolo paesaggistico nell’area del capolinea a Montesilvano. Come è stato possibile approvare il progetto esecutivo e avviare i lavori senza l’autorizzazione paesistica? La linea espressa dalla Gtm appare piuttosto confusa. È palese che seguirla non permetterà di trovare alcuna soluzione ragionevole. La commissione Via ha richiesto alla Stazione appaltante di valutare “tutte le eventuali proposte alternative”. Viene finalmente confermata ufficialmente la giustezza delle posizioni ripetutamente espresse in questi anni da associazioni e comitati».

Nuove carte. Secondo il verbale, sono necessari «approfondimenti» in merito allo studio preliminare ambientale: «Lo studio preliminare ambientale», si legge sul documento, «deve approfondire, relativamente al percorso su sede non esclusiva, le problematiche relative al rumore e alla qualità dell’aria in relazione anche alla preannunciata ipotesi di razionalizzazione del trasporto pubblico locale. Devono inoltre essere forniti chiarimenti dalla società Gtm e dalla direzione Trasporti in merito alla configurazione del progetto come primo lotto di un’opera più ampia, attualmente già in fase di progettazione preliminare».

«Un pantano». «Come ho sempre sottolineato tra l’ilarità di politicanti ignoranti», sostiene Acerbo, «il comitato Via evidenzia che in una corretta procedura andavano predisposte proposte alternative di percorso da valutare e sono sicuro che quelle che avevo avanzato possano rappresentare in futuro una soluzione per uscire dal pantano in cui si sono messi i protagonisti di questo appalto. Appare evidente che è probabile l’intero progetto debba essere sottoposto a una nuova procedura di valutazione complessiva».

«Petizione ignorata». Sorgentone ricorda che la petizione per spostare la filovia «sulla arteria Montesilvano-via Gobetti-via Caravaggio-via Ferrari-nuovo ponte Liberatoscioli-Tiburtina» è stata già presentata ma «ignorata da Gtm e Comune». Polemico anche il comitato Oltre il Gazebo-NO Filovia: «Osserviamo con perplessità che si dà ampio rilievo all’audizione concessa a Enzo Stellabotte per l’associazione Sos Inquinamento», dice Antonella De Cecco, «perchè il comitato non ha ritenuto di dare risposta neanche ad una delle osservazioni presentate? Non sono state ritenute degne di nota? Perchè limitare l’impatto ambientale solo all’inquinamento dell’aria ed acustico, prodotto tra l’altro da un mezzo non ancora collaudato e mai usato come filobus?».

«Torni il mercato». E il mercato sotto i pali? «Lo stop del comitato Via rende ora non più giustificabile lo spostamento del mercato settimanale che», dice Sorgentone, «può ragionevolmente tornare sulla strada parco come richiedono migliaia di cittadini». Acerbo lancia un appello all’assessore al Commercio Gianni Santilli: «Ora può rimettere il mercato sulla Strada parco».

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