Lerri: nessun abuso per CityModa

Sfogo del consigliere indagato: dimostrerò che non ho fatto illeciti
PESCARA. «Non ho commesso illeciti e quanto affermo potrà essere dimostrato facilmente, a breve, nelle sedi opportune». Nico Lerri, il consigliere comunale di Fli indagato nell'inchiesta su CityModa, si difende.
Il consigliere comunale Nico Lerri è indagato per abuso d'ufficio nell'inchiesta del corpo forestale dello Stato su presunti favori al centro commerciale CityModa di Santa Teresa di Spoltore. Sono dieci gli indagati tra politici, imprenditori e funzionari, a cominciare dall'ex sindaco di Spoltore Franco Ranghelli e da Giancarlo Fiore, titolare del CityModa con la sua società Moda group, entrambi accusati di corruzione.
Secondo l'accusa, Lerri, amico di Fiore, avrebbe sfruttato il suo ruolo di consigliere comunale a Pescara e fatto pressioni a Ranghelli per rilasciare i permessi al CityModa. Inoltre, sotto la lente d'ingrandimento della forestale ci sono anche le forniture del CityModa che, nel corso del 2009, Fiore ha commissionato all'azienda del consigliere, la Lerri vetrine & project. L'inchiesta su CityModa è ancora riservata e, finora, Lerri non ha ricevuto alcun avviso di garanzia.
Secondo il consigliere, la ricostruzione della forestale non ha le gambe per camminare: «Posso riferire fermamente che sia io che le società di cui faccio parte», afferma, «siamo assolutamente estrani ai fatti che, inspiegabilmente, hanno tentato di addebitarci. Non ho commesso alcun illecito, contrariamente a quanto si tenta di ascrivermi, e quanto affermo», garantisce Lerri, «potrà essere agevolmente dimostrato, a breve, nelle opportune sedi. Per questo, sono serenissimo e fiducioso che luce sarà fatta».
La certezza è che Lerri, 218 voti alle elezioni del 2008 cresciuti a 405 l'anno successivo con il ritorno anticipato alle urne a causa della caduta di Luciano D'Alfonso travolto dalle inchieste giudiziarie, è amico di Fiore: «Ci conosciamo dal 1984», dice Lerri. Una circostanza raccontata, due giorni fa, dallo stesso Fiore in un'intervista rilasciata al Centro: «La mattina del 9 luglio 2009, giorno dell'inaugurazione, il permesso non è arrivato. Quindi, ho interessato il consigliere comunale di Pescara Lerri, un amico che conosco dal 1984 e testimone dei continui ostacoli: Lerri è andato personalmente in Comune e, quando è riuscito a rintracciare Ranghelli, il sindaco quasi in lacrime gli ha detto: "Sono mortificato, mi dispiace per Fiore ma non può aprire"». L'inaugurazione di CityModa, però, nonostante l'interessamento di Lerri con il colloquio con Ranghelli, è saltata due volte in tre giorni, il 9 e il 12 luglio: la cittadella della moda è stata aperta il 16 luglio.
Lerri non nega l'incontro con Ranghelli in vista dell'inaugurazione di CityModa e precisa di averlo visto soltanto una volta. «Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia», dice il consigliere, «ma, se accadrà, sarò il primo a chiedere che la giustizia faccia il suo corso».
Se l'amicizia che dura da 27 anni tra Lerri e Fiore è un dato certo, la forestale nutre dubbi sui rapporti tra Ranghelli e Fiore: «Le operazioni di ascolto delle conversazioni telefoniche, iniziate nella metà di dicembre del 2009», così scrive la forestale in un'informativa inviata alla procura, «hanno confermato i rapporti ambigui tra Fiore, proprietario del CityModa, e Ranghelli».
Il consigliere comunale Nico Lerri è indagato per abuso d'ufficio nell'inchiesta del corpo forestale dello Stato su presunti favori al centro commerciale CityModa di Santa Teresa di Spoltore. Sono dieci gli indagati tra politici, imprenditori e funzionari, a cominciare dall'ex sindaco di Spoltore Franco Ranghelli e da Giancarlo Fiore, titolare del CityModa con la sua società Moda group, entrambi accusati di corruzione.
Secondo l'accusa, Lerri, amico di Fiore, avrebbe sfruttato il suo ruolo di consigliere comunale a Pescara e fatto pressioni a Ranghelli per rilasciare i permessi al CityModa. Inoltre, sotto la lente d'ingrandimento della forestale ci sono anche le forniture del CityModa che, nel corso del 2009, Fiore ha commissionato all'azienda del consigliere, la Lerri vetrine & project. L'inchiesta su CityModa è ancora riservata e, finora, Lerri non ha ricevuto alcun avviso di garanzia.
Secondo il consigliere, la ricostruzione della forestale non ha le gambe per camminare: «Posso riferire fermamente che sia io che le società di cui faccio parte», afferma, «siamo assolutamente estrani ai fatti che, inspiegabilmente, hanno tentato di addebitarci. Non ho commesso alcun illecito, contrariamente a quanto si tenta di ascrivermi, e quanto affermo», garantisce Lerri, «potrà essere agevolmente dimostrato, a breve, nelle opportune sedi. Per questo, sono serenissimo e fiducioso che luce sarà fatta».
La certezza è che Lerri, 218 voti alle elezioni del 2008 cresciuti a 405 l'anno successivo con il ritorno anticipato alle urne a causa della caduta di Luciano D'Alfonso travolto dalle inchieste giudiziarie, è amico di Fiore: «Ci conosciamo dal 1984», dice Lerri. Una circostanza raccontata, due giorni fa, dallo stesso Fiore in un'intervista rilasciata al Centro: «La mattina del 9 luglio 2009, giorno dell'inaugurazione, il permesso non è arrivato. Quindi, ho interessato il consigliere comunale di Pescara Lerri, un amico che conosco dal 1984 e testimone dei continui ostacoli: Lerri è andato personalmente in Comune e, quando è riuscito a rintracciare Ranghelli, il sindaco quasi in lacrime gli ha detto: "Sono mortificato, mi dispiace per Fiore ma non può aprire"». L'inaugurazione di CityModa, però, nonostante l'interessamento di Lerri con il colloquio con Ranghelli, è saltata due volte in tre giorni, il 9 e il 12 luglio: la cittadella della moda è stata aperta il 16 luglio.
Lerri non nega l'incontro con Ranghelli in vista dell'inaugurazione di CityModa e precisa di averlo visto soltanto una volta. «Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia», dice il consigliere, «ma, se accadrà, sarò il primo a chiedere che la giustizia faccia il suo corso».
Se l'amicizia che dura da 27 anni tra Lerri e Fiore è un dato certo, la forestale nutre dubbi sui rapporti tra Ranghelli e Fiore: «Le operazioni di ascolto delle conversazioni telefoniche, iniziate nella metà di dicembre del 2009», così scrive la forestale in un'informativa inviata alla procura, «hanno confermato i rapporti ambigui tra Fiore, proprietario del CityModa, e Ranghelli».
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