Liquami in mare, stop ai bagni a Francavilla / Le foto

Dopo l’allarme il sindaco vieta la balneazione, attesa per i risultati delle analisi dell’Arta

PESCARA. «La spiaggia è rimasta vuota a causa dei liquami in mare. Non è una novità, ogni anno si verificano fenomeni del genere che hanno l’effetto di far andare via i turisti. Noi, siamo corsi ai ripari comprando delle piscinette gonfiabili per i più piccoli». Racconta Cristina Falasca dello stabilimento Sabbia d’oro, il primo sul lungomare di Francavilla, che lo sversamento dei liquami in mare proveniente dalla foce del Fosso Pretaro, la grande chiazza marrone che da domenica ha impedito di fare il bagno tra Pescara e Francavilla, è una costante dell’estate a cui i balneatori rispondono con rassegnazione. Anche ieri, infatti, in attesa dei risultati dell’Arta che diranno se l’acqua è pulita o no – arriveranno oggi – a chi si è recato al mare è stato consigliato di non entrare in acqua con l’effetto di aver fatto allontanare i turisti da quel lungo tratto che comprende quattro, cinque stabilimenti tra cui Baia delle Sirene di Riccardo Padovano che, ieri, non ha rinnovato la palma a un gruppo di 12 francesi.

Guasto al quadro elettrico. Nel primo pomeriggio di domenica la rottura di un quadro elettrico dell’Aca ha fatto andare in tilt le pompe di sollevamento provocando una fuoriuscita di liquami in mare tra Pescara e Francavilla. Se domenica l’emergenza è stata affrontata con il passaparola tra gli stabilimenti e i bagnini che hanno richiamato le persone in acqua, ieri il sindaco di Francavilla Antonio Luciani ha firmato un’ordinanza in via precauzionale in cui vieta il bagno per oltre 200 metri di litorale: l’ordinanza decadrà nel momento in cui le analisi dell’Arta diranno se non è dannoso fare il bagno.

Lo sversamento ha interessato il confine tra Francavilla e Pescara e il sindaco Luigi Albore Mascia – per la parte che riguarda il suo Comune – ha preferito invece non firmare l’ordinanza in attesa dei risultati delle analisi per, poi, muoversi di conseguenza. Così, nel tratto pescarese, ci si è affidati ancora al passaparola dei bagnini e degli stabilimenti che hanno invitato i bagnanti a non entrare in acqua, un invito che, poi, in questi giorni di caldo non è stato accolto da tutti. Anche ieri, inoltre, la capitaneria di porto si è recata sul posto per prelevare altri campioni di acqua che saranno analizzati dall’Arta e i cui risultati arriveranno oggi.

I balneatori: sempre danneggiati. «La gente è nera», dice Padovano, titolare di uno stabilimento e anche presidente del Sindacato italiano dei balneatori (Sib). «Domenica pomeriggio», racconta Padovano, «abbiamo avuto difficoltà a rintracciare il responsabile dell’Aca che avrebbe dovuto occuparsi dello sversamento e mi domando perché, l’Aca, non abbia un pronto intervento».

Spiega il balneatore che, ieri mattina, ha dovuto affrontare le ire dei turisti che hanno lasciato lo stabilimento e le telefonate di chi domandava: «Si può venire al mare?». «Fosse capitato a un privato», continua il presidente del Sib che nel frattempo ha attrezzato in spiaggia zone d’ombra, «avrebbe chiesto subito un risarcimento. E mi domando pure perché i sindaci e anche la Regione restino indifferenti a giorni di lavoro che vengono gettati».

Se il sindaco di Francavilla Luciani ricorda che «la competenza è dell’Aca», il sindaco Luigi Albore Mascia di Pescara dice: «Intendo andare fino in fondo alla vicenda individuando, con i miei uffici, le responsabilità di questo episodio perché è evidente che i fossi vanno sottoposti a una costante manutenzione così come stiamo predisponendo per Fosso Vallelunga, poco più a nord del Fosso Pretaro, e dove per evitare sversamenti abbiamo riacceso una pompa di sollevamento aggiuntiva». L’esito dei campionamenti eseguiti dalla capitaneria di porto nel tratto tra Pescara e Francavilla arriverà oggi.

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