COVID / ABRUZZO

Lo chef stellato Romito plaude al Green pass: ci permette di programmare il futuro

Va controcorrente rispetto alle polemiche dei ristoratori: "Preferisco fare ad esempio 25 coperti invece di 30, piuttosto che compromettere nel medio e lungo termine l'attività"

CASTEL DI SANGRO. «Sono molto favorevole al Green pass disposto dal governo: certo, pone limiti al mio settore, ma è un fortissimo incentivo a far vaccinare le persone, che è la condizione per poter programmare il nostro futuro, con altre chiusure sarebbe il dramma».
Va controcorrente l’abruzzese Niko Romito, 46enne noto chef tre stelle di Castel di Sangro, commentando il nuovo decreto legge Covid approvato dal Consiglio dei ministri, che dispone a partire dal 6 agosto prossimo l’obbligo del certificato, in possesso di chi si è vaccinato almeno con una dose, per accedere a una serie di servizi, tra cui le consumazioni al tavolo al chiuso in ristoranti e bar.
«In questo momento il Green pass può essere limitante», ammette Romito, «ma personalmente preferisco fare ad esempio 25 coperti invece di 30, piuttosto che compromettere nel medio e lungo termine il mio futuro, nel caso in cui fra sei-otto mesi dovessero risalire i contagi con conseguenti misure restrittive e lockdown come quelli che abbiamo conosciuto». Un simile scenario secondo le chef «rappresenterebbe un durissimo colpo ad un settore che ha già vissuto in questo ultimo anno fortissime difficoltà».
 Romito per sei mesi nel padiglione Italia all’Expò di Dubai, gestirà due spazi gastronomici, di cui un ristorante esclusivo con otto tavoli.