Ma fumare diventa più costoso 

Dal primo gennaio via alle spese extra per sigarette tradizionali ed elettroniche

PESCARA. Tra poco più di un mese le sigarette tradizionali e le sostanze per gli apparecchi elettronico costeranno di più.
È in arrivo un nuovo aumento del loro costo che nel primo caso e per il primo anno ammonta a circa 20 centesimi a pacchetto, a cui se ne aggiungeranno altri 10 o 15 nei prossimi tre anni. La bozza della manovra alza l'accisa cosiddetta specifica (cioè l’imposta sulla fabbricazione e la vendita), che in Italia è comunque tra le più basse d'Europa. I rincari scattano dal primo gennaio 2023. L'imposta salirà da 23 a 36 euro per mille sigarette nel 2023. Gli aumenti sono previsti anche per i tabacchi lavorati, quindi per chi fuma la pipa o che preferisce confezionare artigianalmente le sigarette. Viene inoltre stabilizzata la tassa sulle sigarette elettroniche, già protagoniste negli anni passati di rialzi poi però congelati.
In questo caso si tratta circa di 8 centesimi per ml per le e-cig (così si definiscono le sigarette elettroniche per le quali non si usa il tabacco) senza la nicotina, e di circa 13 centesimi di euro per ml dei prodotti con nicotina. Mentre sul tabacco riscaldato (usato nei dispositivi che impiegano il riscaldamento e non la combustione per far assumere nicotina al consumatore), l’aumento, già previsto dalla manovra 2022, viene diluito su un arco temporale di tre anni.
Secondo alcune stime, in tutto l'operazione vale per lo Stato un incasso extra di oltre 100 milioni l'anno. (u.c.)