Malore all’uscita del bar, tragedia in centro 

Antonio Silveri, 71enne di Moscufo, aveva appena fatto colazione dopo la consueta corsa mattutina

PESCARA. Stava bene, non aveva problemi di salute, era un donatore di sangue della Fidas e ieri mattina aveva appena finito di fare jogging e aveva fatto colazione al bar, in corso Umberto, quando si è accasciato davanti alla porta ed è morto. Non c’è stato niente da fare per salvare Antonio Silveri, 71 anni. Era originario di Ofena ma da anni viveva con la moglie Claudia Pace a Moscufo e se adesso era in pensione, in passato ha guidato proprio con la moglie l’azienda Silveri pubblicità, con sede sempre a Moscufo (in passato gli uffici si trovavano a Villa Raspa).
Ieri mattina, quando si è sentito male, è partita la segnalazione al 118 per un soccorso immediato e la centrale operativo ha fatto arrivare un’ambulanza in corso Umberto, a pochi passi da piazza Primo Maggio.
Sotto gli occhi increduli dei pedoni, il personale del 118 ha tentato a lungo la rianimazione cardiopolmonare: la speranza era quella di strappare alla morte il 71enne e l’attività dell’equipaggio è andata avanti a lungo, puntando a farcela, ma è stato tutto vano. Dopo circa trenta minuti non si è potuto fare altro che constatare la morte, mentre in corso Umberto, erano arrivati anche i poliziotti della squadra volante. Il cuore di Silveri non si è ripreso e il corpo è stato trasportato in ospedale dove nelle prossime ore o all’inizio della prossima settimana potrebbe essere eseguita l’autopsia, per risalire alle cause di questa morte improvvisa, che ha lasciato tutti sgomenti, senza parole, a partire dai familiari.
Cecilia, una dei figli, andava spesso a fare jogging con lui ma ieri Silveri era andato da solo e a casa non è più tornato, dopo quell’uscita mattutina, stroncato da un malore che non gli ha lasciato scampo, dopo aver fatto colazione.
«Era un amante della montagna», racconta la figlia, «ma anche della campagna, dell’orto. Gli piaceva leggere, camminare, visitare i musei. Delle piante, in particolare, amava i profumi e approfondiva questa sua passione per la natura anche nelle letture, tant’è che aveva dei libri proprio per informarsi a fondo».
Ieri mattina nessuno avrebbe mai immaginato una tragedia del genere. «Non aveva problemi di salute, non assumeva farmaci ed era un donatore di sangue», prosegue sempre la figlia.
Andando in pensione, Silveri aveva lasciato l’attività di Moscufo che è stata ereditata dalle tre figlie. Cecilia, Francesca e Paola (il quarto figlio si chiama Alessandro). Ma il suo nome, per chi è della zona, restava comunque legato all’azienda, nata molti anni fa nel campo della pubblicità e della cartellonistica e poi cresciuta. e proprio in zona il 71enne scomparso ieri viene ricordato come una «persona intelligente, cordiale, distinta e diretta, di poche parole ma essenziali». La data e l’ora dei funerali non sono ancora noti. (f.bu.)