Mascia: il nuovo teatro tra quattro anni

La giunta approva il progetto preliminare, ma non ci sono i soldi per realizzarlo. L’opposizione: dal sindaco solo parole

PESCARA. «Dopo cinquant’anni, Pescara riavrà un teatro: ci vorranno 4 anni per realizzarlo». Con questa frase ad effetto, Mascia ha annunciato ieri, davanti a una platea composta da giornalisti, assessori, consiglieri di maggioranza, dipendenti comunali e cittadini, riuniti per l’occasione nella sala consiliare, l’avvio delle procedure per realizzare l’opera più attesa dai pescaresi. Il primo passo è stato fatto dalla giunta il 28 dicembre scorso con l’approvazione del progetto preliminare. Un pezzo di carta che consentirà all’amministrazione comunale di avviare nel prossimo futuro, dopo il sì del consiglio, un bando per individuare uno o più privati interessati a realizzare a proprie spese un teatro imponente da 1.200 posti, con un book shop, negozi e un ristorante, su una superficie di 8mila metri quadrati in piazza della Repubblica, a fianco dell’edificio dell’Icra. L’opera costerà 25 milioni di euro. Ci saranno poi i costi di gestione da coprire, probabilmente, con una parte dei proventi derivanti dal ristorante e dai negozi.

Per realizzarla, quindi, bisognerà trovare qualcuno che si accolli l’intera spesa, non solo per la costruzione dell’edificio, ma anche per la gestione. Un’operazione non certo semplice. Il Comune entrerà in società con il privato conferendo soltanto il valore dell’area di risulta dove nascerà il teatro, ma non parteciperà ad eventuali utili o perdite.

Questo è il piano dell’amministrazione comunale e il sindaco sembra crederci. Tanto che ha già dato il nome alla futura opera: si chiamerà Teatro dell’Adriatico. «Da oggi», ha spiegato, «inizierà la fase esecutiva dell’opera, che restituirà orgoglio a una città rimasta senza teatro per cinquant’anni dopo l’abbattimento del Pomponi. Stiamo scrivendo una pagina importante nella storia di Pescara». In passato, si era fatta avanti la fondazione PescarAbruzzo, che si era detta pronta a finanziare interamente l’intervento. Ma ora l’amministrazione comunale ha scelto una strada diversa da percorrere, quella del bando pubblico per l’individuazione di soggetti privati pronti a realizzare l’opera. Poi, si farà una gara anche per la scelta del gestore. Il presidente della fondazione Nicola Mattoscio, contattato ieri dal Centro, ha ribadito l’interessamento del suo ente per il teatro e ha ricordato, in proposito, di aver messo a disposizione del Comune, a partire dal 2004, un’idea progettuale dell’opera. Idea per ora scartata. Il sindaco pensa, invece, a un’archistar per il progetto definitivo. Gli piacerebbe affidare l’incarico al famoso architetto britannico Norman Foste r.

L’annuncio di Mascia del nuovo teatro è stato accolto da una serie di critiche, persino da esponenti della maggioranza. Licio Di Biase (Udc) ha detto di essere contrario e ha invitato il sindaco a riaprire subito lo storico Michetti chiuso da anni perché non ha ancora l’agibilità dopo la ristrutturazione. «Mascia ha pensato ai costi di gestione?», ha sottolineato Paola Marchegiani (Pd), «siamo vicini a una campagna elettorale e il sindaco usa tutti i mezzi per conquistare qualche voto. Quelle di Mascia appaiono solo parole». «Da sempre Rifondazione esprime perplessità all’idea di una grande teatro nelle aree di risulta», ha affermato Maurizio Acerbo (Prc), «il progetto preliminare serve solo a coprire l’enorme ritardo nell’affrontare il tema della sistemazione delle aree di risulta».

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