Federico Marciani in una immagine serena a Campo Imperatore

PESCARA / TRAGEDIA IN CROCIERA

Medico dell’ospedale muore in India 

Federico Marciani, radiologo in pensione, stroncato da un malore a 67 anni. Le figlie: «Ci ha insegnato il valore dell’umiltà»

PESCARA. È morto una settimana fa durante una crociera in India. La salma si trova all’obitorio di Goa, nella zona occidentale del Paese, dove è bloccata in attesa del nulla osta del Comune per il ritorno nella sua Pescara.

Federico Marciani, radiologo in pensione
Federico Marciani, 67 anni, radiologo dell’ospedale pescarese in pensione, di origini lancianesi, ha accusato un malore giovedì 2 gennaio intorno alle 8 del mattino, a poche ore dai festeggiamenti del Capodanno sulla nave da crociera dove si trovava insieme alla compagna di una vita, la dottoressa Mara Andreoli.
Una giornata serena, trascorsa a fare escursioni e il ritorno sull’imbarcazione nel pomeriggio. La tragedia si è consumata prima dell’ora di cena. I dolori al torace sono diventati più fitti, sono stati momenti concitati. Poi l’addio. Marciani lascia le figlie Silvia, otorino a Padova e Roberta, esperta d’arte a Milano, alle quali era legatissimo; il fratello Filippo, dentista a Lanciano, la sorella Marina, insegnante; il papà quasi centenario, Raffaele. Ha voluto molto bene anche ad Andrea D’Intino, figlio della compagna Mara. In queste ore di dolore, la famiglia di Marciani, nato il 25 dicembre 1952 che annovera notabili, tra cui lo storico Corradino Marciani, è impegnata nel rimpatrio della salma. Per questa ragione non è stata ancora resa nota la data dei funerali che si svolgeranno, con ogni probabilità, alla Madonna dei Sette Dolori ai Colli. Sarà sepolto nella cappella della sua città natale. In pensione dal 2012, Marciani si era laureato in Medicina e chirurgia all’università dell’Aquila nel 1976 e aveva ottenuto la specializzazione in radiologia a Napoli, nel 1981. Nel frattempo aveva iniziato a lavorare, giovanissimo, nel reparto di radiologia del Santo Spirito, all’epoca guidato da Ivan Salomoni. Contemporaneamente si dedica alla libera professione insieme al collega Paolo Toppetti col quale apre uno studio in via Carducci. È, inoltre, impegnato al centro medico 4R di Montesilvano e Life care ed è volontario dell’associazione Asso onlus. «In città», rivelano le figlie Silvia e Roberta, «è stato pioniere delle ecografie. Con la sua dedizione al lavoro, sempre riservato e professionale, si è guadagnato la stima di colleghi e pazienti, centinaia, a cui ha salvato la vita e che lo ricorderanno con affetto e gratitudine». Il radiologo era innamorato degli spazi aperti, le sue passioni erano la montagna dove andare a sciare ma anche a godersi, silente, i panorami mozzafiato e andar per funghi (era membro dell’associazione micologica Adriatica), praticava trekking, fotografia, escursionismo oppure si dilettava con la barca a motore. Roberta ricorda «commossa quando, dopo essere stato sottoposto a intervento chirurgico di angioplastica disse di voler andare a fare il giro del mondo «perché la vita va sempre goduta». E lo vita lo ha abbandonato nel momento in cui coltivava un’altra delle sue grandi passioni: i viaggi. «Papà», concludono le figlie, «era un uomo riservato ed elegante, che amava la bellezza in tutte le sue forme, dal contatto con la natura all’arte, amava anche la pittura e la scultura, passioni ereditate dal nonno. Ci ha insegnato l’importanza dello studio e l’umiltà: sosteneva che il proprio valore non va mai ostentato».

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