Mercato etnico, già spesi 50mila euro per i lavori

Pronto il primo tratto del sottopasso di via Ferrari con telecamere e recinto A ottobre la selezione degli ambulanti. La spesa totale toccherà i 200mila euro

PESCARA. Il mercatino etnico, cioè la struttura che l’amministrazione comunale sta realizzando nel sottopasso di via Ferrari per ospitare gli ambulanti senegalesi, è a buon punto. Il primo pezzo è stato già realizzato e può cominciare ad ospitare le bancarelle dei commercianti. Ma prima di arrivare a questo il settore Commercio del Comune dovrà avviare, forse ad ottobre, la selezione pubblica per individuare quali sono gli ambulanti che hanno diritto ad avere un posto.

I lavori, avviati il 12 luglio scorso, sono già costati 50mila euro, cioè un quarto della spesa complessiva di 200mila euro prevista per completare l’opera. In poco più di un mese sono state ristrutturate le pareti interne, montato l’impianto elettrico con le luci, realizzati i rivestimenti interni, costruito il recinto con un cancello e allestito un impianto di videosorveglianza con alcune telecamere.

Sono state rispettate, quindi, le prescrizioni sollecitate dai vigili del fuoco e dall’azienda Rete ferroviaria italiana, proprietaria del sottopasso. In particolare Rfi, durante un sopralluogo effettuato il 24 maggio scorso, aveva richiesto al Comune di provvedere a un corretto funzionamento di un impianto di videosorveglianza collegato con gli uffici della polizia municipale; di svolgere un’attività di vigilanza e di verifica amministrativa giornaliera; di chiudere i due fronti del sottopasso attraverso una recinzione metallica a maglie larghe con i cancelli; di realizzare un impianto antincendio tenendo conto delle prescrizioni dei vigili del fuoco; di progettare stalli riquadrati e numerati per le bancarelle da assegnare ai commercianti. E ancora: di aprire e chiudere giornalmente il mercato; di pulirlo internamente; di eliminare ogni tipo di attrezzatura alla chiusura quotidiana della struttura nelle ore serali.

L’azienda delle Ferrovie si era anche raccomandata al Comune di procedere alla verbalizzazione di un contraddittorio, prima dell’apertura del mercato etnico, per le verifiche di tutte le prescrizioni e degli adempimenti di sicurezza indicati.

Tuttavia, in questa prima fase dei lavori, c’è chi sostiene che non sia necessario il passaggio in consiglio comunale per ottenere il via libera a una modifica del piano regolatore per il cambio di destinazione d’uso del sottopasso. Passaggio che, invece, dovrebbe essere necessario per il completamento dell’intervento.

Ma questa operazione appare fortemente a rischio, perché l’opposizione e alcuni esponenti della maggioranza non sono affatto d’accordo nella realizzazione di questo intervento, definito troppo costoso e rischioso per la sicurezza della zona. Il gruppo consiliare Pescara in Testa, di recente, ha definito addirittura «immorale» spendere 200mila euro «per finanziare il mercatino etnico che non rappresenta certamente una priorità per i cittadini». Mentre Forza Italia ha parlato di spesa per «regolamentare e legalizzare l’illegalità».

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