Mercato etnico, i lavori ancora fermi dopo 8 mesi

Il sottopasso di via Ferrari allestito solo a metà resta un’opera incompiuta Il progetto si è arenato, mancano il sì del Consiglio e la scelta di un gestore

PESCARA. I senegalesi sfrattati dal mercatino della stazione attendono, da maggio dell’anno scorso, una sistemazione definitiva per svolgere la loro attività di commercianti ambulanti. Ma dopo otto mesi il nuovo mercatino, che avrebbe dovuto essere realizzato nel giro di breve tempo, resta un’incompiuta.

I lavori nel sottopasso di via Ferrari sono fermi e non possono andare avanti, perché manca un provvedimento indispensabile per proseguire l’intervento: la variante al piano regolatore che deve essere approvata dal consiglio comunale. Ma ora si scopre che manca anche un altro passaggio, ossia l’individuazione di un’associazione di categoria che prenda in gestione il nuovo mercatino etnico, in quanto il Comune non può farlo direttamente.

Gli uffici dell’ente dovrebbero predisporre un avviso pubblico per recepire le varie manifestazioni di interesse, ma il bando finora non si è visto. Ieri, il vice sindaco Enzo Del Vecchio ha fatto sapere che «il ritardo è stato causato dalla complessità nell’individuazione di un’associazione, ma l’avviso pubblico dovrebbe essere pronto entro breve tempo».

Ancora più complessa appare la questione della variante al piano regolatore, necessaria per proseguire i lavori fermi a metà all’interno del tunnel. L’apposita delibera sarebbe dovuta approdare in consiglio comunale per l’approvazione già da alcuni mesi. Ma l’esame del documento è slittato, a detta dell’opposizione, perché anche all’interno della maggioranza, oltre al centrodestra, si sarebbero registrate voci contrarie all’intervento. Si teme, quindi, che la variante possa essere bocciata dall’aula, bloccando definitivamente i lavori a metà. È dall’estate del 2015 che l’amministrazione comunale tenta di trovare una sistemazione ai commercianti senegalesi, che avevano occupato abusivamente per 13 anni un’area a fianco della stazione centrale. Fino al 2004, il mercatino si trovava davanti all’ingresso dello scalo ferroviario, poi venne spostato. Ma l’intervento, da parte dell’attuale amministrazione, per allontanare i senegalesi si è rivelato subito molto complicato.

Fin dal primo agosto del 2015, quando il sindaco Marco Alessandrini firmò l’ordinanza per sgomberare il mercato abusivo e allontanare gli ambulanti dalla stazione. Il blitz delle forze dell’ordine, giunte anche da Roma, venne rinviato all’ultimo momento per le proteste di alcune forze politiche di sinistra e dei sindacati, associate a quelle dei senegalesi. Per dare il via allo sgombero si è dovuto attendere fino al 18 maggio dell’anno scorso.

Poi, sono sorti i problemi per l’individuazione di un’area idonea dove poter realizzare un nuovo mercatino. L’ipotesi iniziale di un terreno accanto al rilevato ferroviario di via De Gasperi scatenò la protesta dei residenti riuniti in un comitato cittadino. Il Comune fu costretto a capitolare, scegliendo una collocazione diversa. Grazie ad un’intesa con la società Rete ferroviaria italiana, l’amministrazione comunale ha poi ottenuto il via libera per utilizzare un sottopasso abbandonato in via Ferrari, una volta occupato da un parcheggio a pagamento a servizio della stazione. I lavori sono partiti a luglio dell’anno scorso, ma si sono fermati a metà, perché manca la variante al piano regolatore.

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