ROSCIANO

Minaccia di rapire la fidanzatina, insulta e minaccia i carabinieri

Giovane di 19 anni senza patente raggiunge la casa della ragazzina, la cui madre aveva chiesto aiuto: mentre i militari gli controllano i documenti si accende anche uno spinello

ROSCIANO. I carabinieri  hanno arrestato un ragazzo di 19 anni, residente a Manoppello, per il reato resistenza a pubblico ufficiale e deferito per oltraggio e guida senza patente. Nel primo pomeriggio di sabato giungeva alla Centrale operativa di Penne una richiesta d’intervento da parte di una donna residente a Rosciano che, spaventata per le minacce ricevute, era molto preoccupata poiché il fidanzato della figlia minorenne aveva detto che da lì a poco si sarebbe presentato nella sua abitazione con l’intento di portare via la fidanzatina, noncurante della volontà della donna, contraria al rapporto sentimentale tra i due giovani.

I carabinieri di Rosciano si sono messi  alla ricerca del giovane malintenzionato ed insieme ai militari delle Stazioni di Alanno e di Catignano, lo hanno intercettato vicino all’abitazione della donna che aveva richiesto l’intervento. Dai controlli dei documenti è emerso che sebbene fosse privo di patente il ragazzo non si era fatto scrupolo nel mettersi alla guida di un’autovettura per raggiungere casa della fidanzatina.
Come se non bastasse, mentre veniva controllato e sanzionato (la violazione della norma del Cds prevede oltre al fermo amministrativo del veicolo una sanzione pecuniaria di 5.100 euro) ha cominciato a confezionarsi e accendersi uno spinello. Noncurante delle conseguenze, ha iniziato a provocare i militari i quali hanno prima cominciato a perquisire lui e l'auto alla ricerca di altra sostanza stupefacente. A questo punto il ragazzo, in escandescenza, ha cominciato a minacciare i militari rivolgendo insulti ed improperi, col vano tentativo di sottrarsi al controllo ed impedire che venisse fatta la successiva segnalazione amministrativa, ex. art. 75 DPR 309/90 col conseguente sequestro della sostanza stupefacente.
L’arrestato, assolte le formalità di rito, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, è stato tradotto accompagnato nella sua abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.