Montesilvano, sorpresi per la terza volta nella villa confiscata per spaccio

Via Adige: blitz all’alba dei carabinieri nell’abitazione di Spinelli e Surricchio. L’appartamento adesso è stato liberato dai mobili, disattivate tutte le utenze

MONTESILVANO. Sigilli dei carabinieri, ieri mattina, nella villetta di via Adige da tempo confiscata alla criminalità. E’ scattata alle prime luci dell’alba un’operazione degli uomini del comandante della Compagnia di Montesilvano Vincenzo Falce necessaria a ripristinare la legalità nell’immobile di Santa Filomena che era stato rioccupato dai precedenti proprietari, Fernando Spinelli e sua moglie Serena Surricchio, accusati di traffico e spaccio di droga. Il provvedimento di confisca della casa della famiglia rom era, infatti, scattato a giugno 2014 dopo un'ordinanza dell'agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, e l’appartamento era stato successivamente acquisito nel patrimonio comunale nel novembre scorso.

Eppure, in attesa dell’iter burocratico necessario ad assegnare la casa all’Azienda speciale per essere poi trasformata in un centro diurno per minori in difficoltà, la famiglia Spinelli aveva occupato nuovamente l’appartamento, come segnalato da alcuni residenti della traversa che collega il lungomare alla Nazionale. Per questa ragione, già nel mese di marzo i carabinieri avevano bussato al civico 12 di via Adige per invitare nuovamente gli abusivi a lasciare l’abitazione, senza tuttavia ottenere il risultato sperato. Quando intorno alle 6.30 di ieri mattina è scattato il blitz, condotto in collaborazione con polizia municipale, assistenti sociali, polizia e guardia di finanza, infatti, la famiglia rom era tranquillamente in casa.

La coppia è stata accompagnata in caserma dove, dopo qualche rimostranza iniziale, ha mostrato collaborazione rassegnandosi all’idea di perdere per sempre l’appartamento composto da un salone con angolo cottura, due bagni, due camere da letto e una piccola corte interna. Nel corso della mattinata, quindi, l’appartamento è stato completamente liberato dai mobili, che sono stati temporaneamente accatastati in un deposito comunale in attesa di essere recuperati dai precedenti proprietari, così come sono state disattivate tutte le utenze domestiche. L’operazione di sgombero si è conclusa intorno alle 16 quando i carabinieri, sotto la supervisione del tenente Christian Petruzzella, hanno apposto i sigilli a porte e finestre. L’abitazione già nelle prossime settimane potrà essere utilizzata per fini sociali dal Comune di Montesilvano.

©RIPRODUZIONE RISERVATA