manoppello, la sentenza 

Multe con l’autovelox Ricorso accolto dal giudice

MANOPPELLO. Non si fermano le polemiche per l’autovelox trappola di Manoppello. Il giudice di pace di Pescara non solo ha accolto il ricorso presentato da un cittadino che nei mesi scorsi si è visto...

MANOPPELLO. Non si fermano le polemiche per l’autovelox trappola di Manoppello. Il giudice di pace di Pescara non solo ha accolto il ricorso presentato da un cittadino che nei mesi scorsi si è visto recapitare a casa una sanzione per eccesso di velocità, rilevata dall’apparecchio elettronico installato sul semaforo in via Tiburtina, ma ha anche ribadito come per la validità dei verbali è necessario che lo strumento sia omologato.
Una tesi che potrebbe aprire a una pioggia di nuovi ricorsi. La sentenza di accoglimento del ricorso emanata dal giudice di pace risale al 2 aprile scorso. La decisione è stata resa nota dall’avvocato Carlotta Ludovici del foro dell’Aquila, specializzata in discipline giuridiche ed economiche, che già in passato era riuscita a far annullare diverse multe agli automobilisti incappati nell’autovelox di Bussi sul Tirino e che adesso si sta interessando a quella che definisce «una nuova minaccia» che «sta mietendo vittime per eccesso di velocità».
In questo caso, un cittadino si è rivolto al giudice di pace competente territorialmente «per tutelare i propri diritti a fronte dell’utilizzo illegittimo di tale strumento di rilevazione della velocità», fa sapere l’avvocato Ludovici. L’uomo è stato fotografato dagli occhi elettronici mentre stava andando al lavoro, attraversando via Tiburtina Valeria, violando il limite di velocità fissato dall’articolo 142 del codice della strada. Il verbale di contravvenzione per eccesso di velocità, oltre alla sanzione pecuniaria, prevede anche la decurtazione dei punti dalla patente di guida. Il ricorso al verbale redatto dai vigili urbani del Comune di Manoppello è incentrato principalmente sulla problematica della mancata omologazione. Come fa sapere lo studio legale Ludovici, il giudice, ritenuta fondata l’opposizione, ha disposto l’annullamento del verbale redatto dalla polizia municipale e ha annullato le sanzioni pecuniarie e la decurtazione dei punti dalla patente.
Una decisione in linea con l’orientamento giuridico nazionale che punta a bilanciare gli interessi pubblici e privati, quindi sia la sicurezza della circolazione stradale e sia il diritto di difesa del sanzionato garantito dalla Costituzione.
«In un periodo storico così difficile a causa della pandemia», rileva l’avvocato Carlotta Ludovici, «i cittadini non possono ancora ritrovarsi a dover fronteggiare un numero cospicuo di multe sollevate per mezzo dell’utilizzo di dispositivi fuori controllo, dichiarati dalla quasi universalità dei giudici nazionali fuori norma e in quanto tali illegittimi e quindi inattendibili nei rilevamenti della velocità».
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