Musei e campi sportivi Il Comune perde cinque milioni l’anno

La gestione dei servizi continua a essere in profondo rosso Pesano anche asili e mense. Diodati: «Ma niente aumenti»

PESCARA. Il Comune continua a gestire in perdita i cosiddetti servizi a domanda individuale. Musei, impianti sportivi, asili, mense scolastiche e mercati chiudono ogni anno i conti in profondo rosso. Al punto che, anche per il 2017, l’amministrazione comunale prevede di chiudere le varie gestioni con un passivo di oltre 5 milioni di euro, cioè la differenza tra 3.745.096 euro di entrate e 8.781.805 euro di spese.

L’assessore al bilancio Giuliano Diodati fa presente, però, che il Comune riesce a coprire complessivamente, con le entrate, il 42,65 per cento delle spese sostenute. «Questo tasso di copertura», spiega, «è comunque al di sopra del limite minimo del 36 per cento imposto dalla legge agli enti locali per la gestione dei servizi a domanda individuale».

Tuttavia l’assessore, pur confermando che non sono previsti aumenti delle tariffe, ha un piano per poter ridurre notevolmente le spese per uno dei servizi più costosi, cioè gli impianti sportivi. «Entro questo mese esternalizzeremo la gestione del PalaElettra 1», rivela Diodati, «dopodiché, procederemo con la stessa operazione anche per gli altri impianti sportivi. Cambieremo i contratti ai privati che già gestiscono le altre strutture. In pratica, ai gestori andrà la quota completa degli incassi, in cambio dovranno garantire la manutenzione e le spese per le utenze». «Fino ad oggi, invece», aggiunge, «il Comune si è fatto carico di alcuni pagamenti, come il riscaldamento. In questo modo, gli impianti comunali saranno a costo zero per l’ente». Resterà a carico del Comune solo lo stadio Adriatico, almeno fino a quando non verrà realizzato il progetto del nuovo impianto sportivo. «Siamo ancora in attesa del parere della Soprintendenza alle Belle arti», precisa l’assessore, «il progetto è stato inviato il 10 novembre scorso e ci era stata assicurata una risposta entro dieci giorni, ma non è ancora arrivata. Ora invieremo un sollecito». Quello degli impianti sportivi, del resto, è uno dei servizi che più pesano sulle spalle del Comune. L’ente spende 2.379.217 euro all’anno, a fronte di un’entrata pari a 835.136 euro. Questo significa che l’incasso basta solo per coprire un terzo dei costi. E la percentuale di copertura delle spese si ferma ad appena il 35,10 per cento, nonostante l’ amministrazione abbia provveduto, alla fine del 2015, ad aumentare le tariffe degli impianti con picchi fino al 30 per cento.

Ma la gestione più disastrosa è quella dei musei. L’ente incassa con la vendita dei biglietti e l’affitto delle sale dell’Aurum, del Colonna e delle Genti d’Abruzzo, appena 89.000 euro, mentre spende per la gestione ben 1.556.569 euro. Le entrate, quindi, coprono solo il 5,72 per cento dei costi. Proprio nei giorni scorsi, l’assessore alla cultura Giovanni Di Iacovo ha annunciato l’affidamento ad un privato della gestione del museo Colonna. Operazione che consentirà il rilancio della struttura e una riduzione delle spese.

In profondo rosso anche il bilancio degli asili nido. Con le rette l’ente riesce ad incassare 260mila euro l’anno, contro una spesa di 1.051.028 euro. Il tasso di copertura si ferma al 24,74 per cento. Va meglio con le mense scolastiche che raggiungono il 65,78 per cento. La gestione più proficua è quella del mercato ittico, che arriva a una percentuale, tra entrate e uscite, dell’85,20 per cento.

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