Nell’inchiesta la denuncia del Wwf: scandalo nei documenti pubblici

Intervento dell’attivista De Sanctis: un anno fa l’ultimo esposto che ho curato per l’associazione ambientalista, formimmo visure chiarissime

PESCARA

Tra gli atti dell’inchiesta sul presunto appalto pilotato del cimitero di Francavilla, c’è anche un esposto del Wwf: “Sono stato svegliato da sms e telefonate per l'arresto di Antonio Sorgi. È passato oltre un anno dalla consegna di un esposto, l'ultimo che contribuii a preparare per il Wwf”, ricorda l’attivista Augusto De Sanctis che ha affidato alla sua pagina Facebook una lettera sfogo: “C'erano visure camerali chiarissime, atti su vicende altrettanto chiare sulla Lt Progetto, entrata in interventi come la strada litoranea milionaria Postilli-Riccio, contestata da un decennio dalle associazioni. Bastava leggere la determina di affidamento a questa società di svolgere il "supporto" al rup e le successive autorizzazioni regionali, avendo la visura camerale a fianco, per comprendere. Bastava leggere alcuni atti del consiglio comunale di Ortona sul cimitero di quella città. Documenti pubblici, noti a tanti amministratori, molto, molto evidenti nel segnalare che qualcosa non andava; avrebbero dovuto destare scandalo al di là della loro eventuale rilevanza penale. La reazione scomposta di Sorgi alla legge proposta dal consigliere regionale Acerbo sulla trasparenza e partecipazione nei lavori del Comitato Valutazione di Impatto Ambientale regionale (Via) presieduto da un decennio da questo personaggio, era un altro evidente segnale. Come mai, fino a questa legge, l'ordine del giorno delle riunioni del comitato era sostanzialmente segreto, documento che le associazioni dovevano procurarsi per "amicizia" da membri del comitato stesso? Forse perché quel comitato è il centro del governo regionale, visto che ha potere di vita e di morte su centinaia di progetti ogni anno come cave, discariche ecc.? Pdl e Pd (e Primavera di Confindustria che fece una guerra "atomica" su queste nuove e sacrosante norme) vollero credere a Sorgi e non ai movimenti. Fecero a gara per smontare un provvedimento che introduceva una trasparenza che fino ad allora non vi era stata. Tra l'altro introduceva l'obbligo di realizzare sopralluoghi sulle aree interessate dai progetti e il coinvolgimento di personale con pubblicazioni scientifiche per l'esame degli stessi (voi direte: ma non è così? NO!). La norma fu affossata quasi del tutto, sopravvisse solo la pubblicazione degli ordini del giorno una settimana prima delle riunioni... Sarebbe da riprendere l'elenco dei consiglieri regionali che votarono per l'ombra e non per la luce. Ecco, si poteva cercare di prevenire rendendo più difficile la vita a chi era affetto dalla Sindrome di Dracula, il timore della luce. Non è stato fatto, non si è dato ascolto ad associazioni e movimenti, e questi sono i risultati». De Sanctis lancia un appello: “Ora la politica dovrebbe dare un unico segnale: riprendere quella norma su trasparenza e partecipazione nelle procedure di Via, e approvarla, subito, in Consiglio regionale aggiungendo un articolo sull'obbligo dell'inchiesta pubblica sulle opere più controverse. Il testo Unico sull'Ambiente la prevede ma solo come "possibilità" per l'ente pubblico di attivarla. Risultato: in Abruzzo su centinaia di progetti Sorgi and co. non hanno mai promosso un'inchiesta pubblica sui progetti che dovevano valutare dalle loro scrivanie. Così si decide il futuro dei territori, così muore la democrazia”.

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