Neuromed, accordo lontano

Nulla di fatto con i sindacati: proposte da approfondire

PESCARA. Fumata nera tra sindacati e Neuromed sull’intesa per l’acquisto delle cliniche del gruppo Villa Pini non fallite, mentre il sindaco di Chieti Di Primio sollecita la Regione a riaccreditare le strutture autorizzate.

L’accordo con la Neuromed, il gruppo molisano della famiglia Patriciello, appare ancora lontano. «Sono state presentate alcune proposte, però vanno molto approfondite», dicono i sindacati.
Questi i punti: la Neuromed si impegna a conservare il posto di tutti i 591 dipendenti di San Stefar, Santa Maria, Sanatrix, Maristella e la Cicala ma solo se verrà conservato un «budget congruo». Sugli stipendi arretrati la società è disposta a una transazione al 50% al netto di quanto già incassato dai decreti ingiuntivi. Infine per chiudere il discorso con il passato, la Neuromed chiede una “novazione” del contratto, chiede cioè che i dipendenti si licenzino prima di essere riassunti, mentre il Tfr maturato, pari a 15 milioni, verrà garantito ma non sarà liquidato al momento della novazione. Per Davide Farina della Cisl «ci sono situazioni in ballo che se non trovano uno sbocco positivo renderà difficile la nostra firma. Occorre invece un accordo che dia continuità e non faccia fare un salto nel buio ai lavoratori».

Intanto il sindaco di Chieti Umberto Di Primio ieri mattina ha incontrato una delegazione di dipendenti di Villa Pini ai quali ha illustrato i primi passi che ha intrapreso per arrivare «a una definitiva composizione della vicenda e in particolare la ripresa delle attività sanitarie del Gruppo».
«Ho predisposto una nota da inviare alla Regione con l’elenco delle strutture autorizzate all’esercizio delle attività sanitarie del Gruppo Villa Pini, che possono, quindi, essere riaccreditate», ha detto (si tratta di Villa Pini, della San Stefar e delle case famiglia situate all’interno di Chieti).

«Vale la pena sottolineare», ha aggiunto, «che l’atteggiamento della Regione è sempre stato quello di far ripartire l’attività di Villa Pini, pertanto il presidente Chiodi, che è anche Commissario, e l’assessore Venturoni, una volta ricevuta la mia nota dovranno solo decidere come ripartire il budget messo a disposizione dalla Regione e già stanziato per l’accreditamento».
Di Primio ha criticato inoltre la «grande confusione» fatta dalle ordinanze emesse dall’ex sindaco Francesco Ricci, ordinanze «del tutto illegittime», ha detto Di Primio, «viziate da evidente eccesso di potere, non predisposte dai dirigenti e spesso condizionate da settori diversi da quello sanitario».

Riguardo alla situazione delle famiglie teatine interessate alla vicenda Villa Pini, il sindaco ha detto che proporrà all’esame del nuovo Consiglio, «perché sia approvata, una azione che consenta di dare risposte alle esigenze di tanti nostri concittadini che vivono un drammatico momento». Intanto è attesa per oggi la sentenza del Tar dell’Aquila sul ricorso della curatela della clinica Villa Pini.

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