Lettomanoppello

Nonna Cleria uccisa in strada, il parroco al nipotino: «I tuoi occhi innocenti non dovrebbero mai vedere il male»

16 Ottobre 2025

Lettomanoppello ha dato il commosso ultimo saluto alla donna uccisa dal marito. Toccante l’omelia di don Davide

LETTOMANOPPELLO. Si è alzato da solo, senza che nessuno lo chiamasse. Ha lasciato il primo banco della chiesa e si è diretto ad abbracciare il parroco. Un gesto semplice quello del nipotino 13enne, salvo per miracolo alla tragedia che ha lasciato una ferita profonda nel cuore di Lettomanoppello. A lui, durante l’omelia, don Davide Schiazza ha dedicato le parole piene di dolore e speranza. «I tuoi occhi innocenti non dovrebbero mai vedere il male». Non c’erano lettere, né discorsi pubblici. Per volontà della famiglia, solo la voce del parroco ha attraversato la chiesa, ricordando Cleria Mancini, 65 anni, uccisa con un colpo di pistola sparato al cuore dal suo ex marito Antonio. In prima fila anche il figlio Camillo, vestito di nero, con una rosa bianca sul petto.

LA CHIESA PIENA Fuori, il paese intero. Dentro la chiesa, gremita. Centinaia di persone, strette una all’altra. Parenti, amici, conoscenti, ma anche chi non aveva mai incontrato e ha sentito la storia di Cleria in questi giorni. Lettomanoppello si è fermata per dire addio alla 65enne, vittima innocente di una tragedia che tutti dicono essere «preannunciata». Per l’occasione ieri è stato proclamato il lutto cittadino. Come avrebbe voluto Cleria, nessuna campana a morto. Quel giorno dovevano suonare a festa. Così è stato. Anche la banda del paese, come nei giorni di processione, ha accompagnato il feretro tra la folla. Il corteo ha attraversato il paese in un silenzio composto, mentre sui muri sventolavano i cartelli di solidarietà e vicinanza alla famiglia e al nipotino 13enne: «Siamo tutti con te», «Giustizia per Cleria», «Mai più». Uno, in particolare, ha colpito tutti: «Per ogni persona che merita ascolto e protezione. Uniamoci per chiedere giustizia affinché tragedie come queste non si ripetano più».

L’OMELIA Tanti i bambini in bianco, come il nipotino. Un gesto voluto, un piccolo esercito di purezza a contrastare l’orrore che quel giovedì ha macchiato il paese, quando Antonio si è presentato davanti all’ex moglie Cleria e le ha sparato un colpo di pistola. Presenti ieri anche il sindaco Simone Romano D’Alfonso e il deputato Luciano D’Alfonso, che ha fatto visita alla famiglia: «Non meritano dolore e frastuono. Cleria resta un monumento di bravura e di pazienza». Don Davide, dal pulpito, ha parlato con parole profonde e dure, chiamando Dio in causa, con coraggio, citando Epicuro: «Se Dio esiste, perché esiste il male?». Poi ha aggiunto: «Dio sarà dalla parte delle donne uccise, dei bambini violati, degli innocenti dimenticati. Dio non dimentica nessuna delle loro lacrime». E rivolgendosi direttamente ad bimbo scampato alla tragedia, ha detto: «Io non ho alcun dubbio che tu sceglierai sempre il bene. Diventerai un uomo vero, capace di amare e custodire le persone che ami. Proprio come Cleria».

L’USCITA All’uscita dalla chiesa, il feretro è stato portato davanti al cippo dove, giovedì scorso, è avvenuto l’omicidio. Lì sono risuonate le note di “Io vivrò (senza te)” di Lucio Battisti. Un addio voluto da lei, che parlava di vita più che di morte.