Nuova mappa dei contagi: 19 Comuni ancora a rischio 

Nell’ordine Lanciano, L’Aquila e Celano restano osservati speciali tra i centri più grandi E tra i piccoli spiccano Archi e Castellafiume. I dati migliori si registrano a Pescara e Chieti

PESCARA. Tutti gli indicatori dell'emergenza Covid-19 descrivono per l'Abruzzo una situazione assolutamente favorevole, tra le migliori d'Italia. Gli esperti rilanciano comunque gli appelli alla prudenza perché il rischio zero non esiste e i dati lo dimostrano. Nonostante il trend in miglioramento, ci sono ancora zone in cui il virus continua a circolare in modo sostenuto. Sono almeno 19 i comuni che mostrano i numeri più alti. Per capire come il coronavirus si muove sul territorio regionale è utile l'analisi dei casi emersi nell'ultima settimana e di quelli accertati dal giorno delle riaperture a ieri. MAPPA DEL CONTAGIO. Sono 54 i comuni in cui dal 26 aprile si registrano almeno dieci contagi (i dati si basano sulla residenza dei pazienti).
In testa alla classifica c'è di nuovo Lanciano, con 154 casi emersi negli ultimi sedici giorni. La situazione, nel capoluogo frentano e nelle aree limitrofe, sta comunque migliorando. Se la città la scorsa settimana ha rischiato la zona rossa, i numeri si sono ora ridotti e l'incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti è scesa a 110, a fronte di una soglia di allarme fissata a 250. Segue L'Aquila, con 134 casi accertati dal 26 aprile a ieri. Anche nel capoluogo il trend degli ultimi giorni è favorevole: l'incidenza, a quota 51, è al livello più basso registrato negli ultimi mesi. In terza posizione, con 105 contagi, di cui 76 solo nell'ultima settimana, c'è Celano, comune attualmente in zona rossa insieme a Sant'Egidio alla Vibrata (all'ottavo posto con 63 casi dal 26 aprile, di cui 46 negli ultimi sette giorni). Poi ci sono Avezzano (98 casi dal giorno delle riaperture), Teramo (96) e Vasto (85).
Solo decima Pescara, con 56 casi, dato bassissimo se rapportato alla popolazione. Tra i piccoli centri spiccano i 28 contagi di Treglio, i 27 di Scoppito e i 21 di Gissi.
A RISCHIO. Tra le località in cui si registrano più casi in rapporto al numero degli abitanti compare proprio Gissi, insieme a Castellafiume e ad Archi: quasi l'uno per cento della popolazione ha contratto l'infezione nell'ultima settimana. Valori leggermente più bassi, ma comunque segno di una diffusione importante della malattia, a Fara Filiorum Petri, Monteodorisio, Canzano, Mozzagrogna, Sant'Eusanio del Sangro, Rocca San Giovanni, Orsogna, Guardiagrele, Civitella del Tronto, Tornimparte, Popoli, Campli e Casalbordino.
Gli indicatori restano oltre le soglie di allarme a Celano e Sant'Egidio: il primo, salvo nuovi provvedimenti, sarà in zona rossa fino a domani, il secondo fino al 20 maggio.
LA SITUAZIONE. Nel complesso il trend in Abruzzo è favorevole. L'incidenza settimanale, a livello regionale, continua a scendere ed arriva a quota 68. Un valore così basso non si vedeva da metà ottobre. Il territorio che se la passa meglio è sempre il Pescarese (incidenza 26), che da 30 giorni consecutivi è la migliore provincia d'Italia. Segue il Teramano, che con 67 registra il dato più basso dall'inizio dell'anno. Poi ci sono il Chietino (85) e l'Aquilano (91). Da segnalare il dato positivo delle città di Pescara e Chieti, che hanno un'incidenza bassissima: la prima 20 (tra le migliori d'Italia per quanto riguarda i grandi centri), la seconda 26.
NUOVE REGOLE. Sembra ormai certo che le regole su cui si basa la classificazione delle regioni cambieranno presto. Con la campagna vaccinale che corre e la stagione turistica alle porte, si aprirà una fase diversa.
Governo e Regioni, infatti, lavorano insieme per mandare in cantina il vecchio sistema del monitoraggio: via i vecchi indicatori, la bussola saranno proprio l'incidenza e la pressione ospedaliera. Si finirà in zona rossa con un'incidenza superiore a 250, in arancione con un dato compreso tra 150 e 249 e in gialla tra 50 e 149.
Il passaggio nell'area a maggiori restrizioni avverrà anche in base al cosiddetto Rt ospedaliero, cioè il tasso di occupazione dei posti letto. Le soglie di allarme potrebbero essere riviste spesso, anche in relazione alle coperture vaccinali. L'Abruzzo, considerando i nuovi parametri, avrebbe comunque tutti numeri da zona gialla.
IL BOLLETTINO. Il nuovo bollettino diffuso dalla Regione conferma il trend favorevole. Spiccano i tanti guariti: sono 562, uno dei dati più alti degli ultimi tempi. I nuovi casi sono 150. Sono emersi dall'analisi di 4.067 tamponi molecolari. E' risultato positivo il 3,69% dei campioni. Dei nuovi positivi, il più giovane è un bambino di sette mesi dell'Aquilano e il più anziano un 95enne del Teramano. Quelli con meno di 19 anni sono 39: 13 in provincia dell'Aquila, uno in provincia di Pescara, 16 in provincia di Chieti e nove in provincia di Teramo. Le località con più nuovi casi del giorno sono Celano (12), L'Aquila (11) e Guardiagrele (11).
RICOVERI. Gli attualmente positivi scendono in modo rapidissimo: sono 412 in meno, per un totale di 7.259 persone. Si riducono ancora i ricoveri, che passano dai 279 martedì ai 270 di ieri.
In particolare, 246 pazienti (-8) sono ricoverati in terapia non intensiva e 24 (-1, con 0 nuovi accessi) sono in terapia intensiva, mentre gli altri 6.989 (-403) sono in isolamento domiciliare. Il tasso di occupazione dei posti letto è al 13% per le terapie intensive e al 18% per l'area non critica.