PESCARA

Omicidio strada parco: a processo i presunti responsabili in Corte d'Assise a Chieti

Prima udienza il 29 marzo per Cosimo Nobile, Natale Ursino e Maurizio Longo, indagati per l'uccisione di Walter Albi, avvenuta a Pescara nel 2022

PESCARA. Sono stati rinviati a giudizio Cosimo Nobile, Natale Ursino e Maurizio Longo, presunti responsabili dell'omicidio di Walter Albi, architetto di 66 anni. La decisione del gup Francesco Marino è arrivata oggi al termine dell’udienza preliminare in Tribunale a Pescara. La prima udienza in Corte d’Assise a Chieti è stata fissata per il prossimo 29 marzo.

Il primo agosto del 2022 Albi era stato raggiunto da diversi colpi di pistola mentre era seduto a uno dei tavolini del "Bar del Parco" lungo la strada parco a Pescara. Insieme a lui c'era anche l'ex calciatore Luca Cavallito che rimase gravemente ferito ma riuscì a salvarsi. 

Il giudice Marino ha ritenuto non ammissibili i riti alternativi per Cosimo Nobile, in qualità di presunto autore, per Maurizio Longo presunto fiancheggiatore e per Natale Ursino, presunto mandante. Un processo sul quale pesa un impianto accusatorio costituito non solo da materiale probatorio, ma anche dalle rivelazioni di una delle parti offese, Luca Cavallito, sopravvissuto all'agguato.

Il pomeriggio del primo agosto del 2022 un uomo, con il casco in testa ed armato di pistola, si scagliò contro Albi e Cavallito mentre i due erano seduti ad un tavolo del Bar del Parco, uccidendo il primo e ferendo in modo grave il secondo.

Dalle indagini è emerso che l'agguato sarebbe stato ordinato da Natale Ursino, componente di una famiglia calabrese legata alla 'Ndrangheta, per punire le vittime per un mancato impegno di trasportare un grosso quantitativo di cocaina dal Sud America via mare.

La pistola utilizzata sarebbe stata rubata ad una guardia giurata durante la rapina al Centro Agrolimentare di Cepagatti, avvenuta qualche giorno prima dell'agguato, per la quale è attesa una sentenza il prossimo 6 febbraio.

All'udienza odierna era presente anche il pool di magistrati che ha coordinato le indagini, il procuratore capo Giuseppe Bellelli, il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini ed il pm Andrea Di Giovanni.

"Abbiamo chiesto, come da prassi, il non luogo a procedere per Cosimo Nobile - ha detto il legale Massimo Galasso - ma contiamo di dimostrare l'assoluta estraneità dai fatti in Corte d'Assise, per intanto siamo soddisfatti della decisione, da parte del Gup, di affidare la perizia sulle tante intercettazioni, così come da noi richiesto."

"Il fatto che non siano state ordinate misure cautelari per il mio assistito - ha aggiunto il legale di Longo, Giancarlo De Marco - la dice lunga sul suo coinvolgimento in questa vicenda, siamo certi di poter ottenere l'assoluzione in Corte d'Assise".