Ostruzionismo in consiglio, pronti i divieti

Il centrodestra cambia il regolamento delle sedute per fermare l’opposizione e il fenomeno dei pianisti

PESCARA. Stop all’ostruzionismo nelle sedute del consiglio comunale. L’amministrazione comunale, stanca dei continui rallentamenti dei lavori in aula causati dall’opposizione con interminabili discussioni su emendamenti e pregiudiziali bluff, ha preparato un nuovo regolamento del consiglio che prevede tempi contingentati per i dibattiti e richieste di modifiche dei provvedimenti ridotte all’osso. Il nuovo regolamento ora deve essere esaminato in consiglio e, se approvato, entrerà in vigore nella prossima consiliatura. Innanzitutto, l’illustrazione degli emendamenti non potrà durare più di 3 minuti e saranno vietati dibattiti e dichiarazioni di voto. Inoltre, il consigliere comunale, per essere considerato presente in aula durante le sedute consiliari, dovrà essere seduto al proprio posto. In caso di allontanamento del politico, il presidente del consiglio avrà l’obbligo di spegnere la postazione, considerandolo assente. In questo modo, si dovrebbe porre fine al fenomeno dei pianisti, cioè dei consiglieri che votano per i loro colleghi assenti.

Tornando alla discussione dei provvedimenti in aula, ogni gruppo consiliare non potrà più presentare più di una pregiudiziale a ogni delibera. Questo, sempre per evitare l’ostruzionismo dell’opposizione, che presenta spesso le pregiudiziali per rallentare i lavori consiliari. Viene anche previsto nel nuovo regolamento l’istituto della sfiducia ai presidenti di commissione.

«Regole, dunque, più severe», spiega il capogruppo del centrodestra Armando Foschi, «che nascono dall’esperienza drammatica maturata negli ultimi quattro anni e mezzo in aula, dove l’ostruzionismo dell’opposizione ha spesso consentito di bloccare i lavori del consiglio comunale. Ovviamente, le nuove regole entreranno in vigore nella prossima consiliatura, ma almeno sappiamo sin d’ora che episodi deprecabili cone quello dell’ex Cofa o il caso Ranieri, ossia un consigliere di maggioranza passato all’opposizione che si rifiuta di lasciare la presidenza della commissione Finanze, non potranno più accadere». Infine, viene anche cancellata nel regolamento la possibilità di presentare ordini del giorno che siano relativi ad argomenti estranei alla discussione in corso.(a.ben.)

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