Parlamento, ecco chi lavora di più

La classifica Openpolis sull’attività degli eletti, tra i ventuno parlamentari abruzzesi spicca al secondo posto il sottosegretario Federica Chiavaroli

L’AQUILA. Alla Camera la più produttiva è la presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti (Pd). Seguita dai leghisti Massimiliano Fedriga (secondo) e Davide Caparini (quinto). Ma ci sono anche altri due deputati del Partito democratico: Marco Causi (terzo) e Fabio Porta (quarto). A Palazzo Madama, invece, svetta il dem Giorgio Pagliari, seguito, dall’abruzzese del Nuovo centrodestra Federica Chiavaroli e, al terzo posto, da Loredana De Petris di Sel. Subito fuori dal podio Felice Casson del Pd e Luigi Compagna dei Conservatori e riformisti. Sono i dieci parlamentari più produttivi, tra Montecitorio e Palazzo Madama, secondo gli indici elaborati dall’associazione Openpolis e diffusi la vigilia di Natale. Ai piani alti della classifica, che tiene conto della presentazione e dell’avanzamento nell’iter parlamentare di atti e disegni di legge, della partecipazione ai lavori, del consenso e dei risultati ottenuti dai singoli parlamentari, Chiavaroli a parte, non mancano altri abruzzesi (l’elenco completo nel pezzo a destra). Come Andrea Colletti del M5S, primo alla Camera tra gli eletti della regione.

Promossi e bocciati. Promossi, insomma, ma anche bocciati. E chi c’è in fondo alla classifica? Alla Camera, si piazza all’ultimo posto il deputato abruzzese originario di Sante Marie, nella Marsica (ma eletto nella circroscrizione Lombardia) e imprenditore delle cliniche private Antonio Angelucci (Forza Italia). Mentre al Senato, rispettivamente con l’89 e il 99 per cento di assenze, chiudono la graduatoria l’ex azzurro e fondatore di Ala, Denis Verdini, e l’avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini. Nella Top 25 di Montecitorio, i gruppi più presenti sono quelli del Partito democratico e della Lega Nord con 8 e 7 membri nella parte alta della classifica. Tra gli abruzzesi, oltre a Colletti (12esimo), si affacciano ai piani alti anche gli abruzzesi Gianni Melilla di Sinistra italiana (14esimo) e Paolo Tancredi di Ndc (22esimo). E al Senato? Il record è sempre del Pd con 9 piazzamenti nelle prime 25 posizioni. Ma restringendo la classifica ai soli senatori senza incarichi, spunta anche, Chiavaroli a parte, un altro abruzzese: l’azzurro Antonio Razzi al 19esimo posto.

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Questione di metodo. Sono 920 i parlamentari monitorati da Openpolis, 252 le leggi tracciate, 35.830 le votazioni valutate, 363 i ruoli chiavi analizzati e, ovviamente, tutte le 20 regioni italiane confrontate. A incidere sull’indice di produttività di un parlamentare non sono soltanto le presenze. Ma influiscono anche il ruolo e l’incarico dei singoli parlamentari. «Nel corso degli anni è apparso evidente che ricoprire ruoli chiave fa la differenza», spieg il dossier. Che si prefigge l’obiettivo di «migliorare uno strumento che vuole fotografare dinamiche politiche, sottolineare particolarità istituzionali ed evidenziare trend legislativi».

Spirito di gruppo. Quanto ai gruppi parlamentari, la produttività non è distribuita uniformemente. Alla Camera, per esempio, da destra a sinistra, centro compreso, la maggior parte delle componenti parlamentari ha una percentuale elevata di membri che producono meno della media. Una speciale classifica nella quale, si legge nel dossier, a Montecitorio si distingue Forza Italia con l’86% dei suoi componenti sotto la media. Seguono Scelta civica-Maie (75%), e Partito democratico (72%). Tre, al contrario, i gruppi virtuosi, tutti dell’opposizione, con la maggioranza dei propri componenti sopra la media: Lega Nord, Sinistra italiana e Movimento 5 Stelle. E al Senato? A Palazzo Madama solo un gruppo, quello del Carroccio, vanta la maggior parte dei propri iscritti al di sopra della media. Il record negativo spetta invece a Grandi autonomie e libertà con il 92% dei propri componenti al di sotto della media. Seguono Alleanza liberalpopolare-autonomie (83%), e Forza Italia (76%). Meno negativa la performance del M5S (57% sotto la media di produttività) e del Partito democratico (56%). Peggio fa Area popolare (Ncd-Udc) con il 65%.

Presenti assenti. Tra gli elementi di riferimento per l’elaborazione dell’indice di produttività, c’è quello della partecipazione ai lavori dell’Aula. Ma non basta essere presenti. Non a caso alla Camera degli 81 deputati che hanno un tasso di presenza sopra il 90%, il 72,8% produce meno della media.

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