Saldi in Abruzzo al via da lunedì 4 per dodici ore poi si riparte il 7 gennaio

ABRUZZO / COMMERCIO

Parte la corsa ai saldi, ma solo per dodici ore 

Vendite di fine stagione al via il 4 gennaio nell’unico giorno di zona arancione e riprenderanno dal 7. Appello per evitare assembramenti nei negozi 

PESCARA. Appena dodici ore di corsa allo shopping. Domani in Abruzzo scattano i saldi invernali. Si tratta dell’unico giorno in cui è prevista a livello nazionale la zona arancione e quindi è possibile andare per i negozi che resteranno aperti fino alle 21. I saldi di fine stagione invernale partiranno domani e poi riprenderanno il 7 gennaio, dopo i divieti della zona rossa e quando anche l’Abruzzo sarà zona gialla, per una durata massima di sessanta giorni.


Una finestra di appena 12 ore per i commercianti abruzzesi che, alla vigilia dell’Epifania, vedono nei saldi una boccata di ossigeno dopo mesi di chiusure e di crollo dei ricavi. «Non ci aspettiamo l’assalto ai negozi perché essendo in zona arancione ci sarà ancora una limitata libertà di movimento, ma invitiamo i consumatori a spendere nei negozi fisici e di fiducia e di fare shopping rispettando le misure di prevenzione anti-Covid», è l’appello di Confesercenti e Confcommercio.

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12 ORE DI SALDI. L’Abruzzo ha anticipato di un giorno l’inizio dei saldi. Si parte, dunque, domani e non il 5 gennaio perché la data del 4, quando tutta l’Italia sarà arancione per un giorno, riveste un ruolo strategico per gli acquisti finalizzati alla festività dell’Epifania. Una strategia “stop & go”, quella dell’Abruzzo, diversa rispetto a quella di altre Regioni che hanno deciso di far partire i saldi direttamente il 7 gennaio, cioè il primo giorno dopo i divieti della zona rossa dell’Epifania, per dar modo ai commercianti di vendere i prodotti a prezzo pieno anche il 4 e di allungare così sia pur di poco la stagione.
NEGOZI SICURI. «È una partenza anomala», spiega Lido Legnini, direttore della Confesercenti Abruzzo, «ma era importante partire adesso. Non ci aspettiamo l’assalto ai negozi, ma invitiamo a spendere nei negozi e non on line». In alcuni cittadini resta la paura di andare nei negozi dove c’è il rischio assembramento, specie alla vigilia dell’Epifania e nel primo giorno dei saldi. «Il nostro invito è quello di frequentare i negozi e di farlo in sicurezza», risponde Legnini. «I negozi non sono veicolo di contagio perché rispettano i protocolli e prevedono ingressi contingentati. Se ognuno di noi rispetta le regole, indossando la mascherina e mantenendo il distanziamento, si può fare shopping tranquillamente. I negozi sono i primi guardiani della sicurezza».
I saldi rappresentano una boccata d’ossigeno per i commercianti. «C’è un dato nazionale che parla di 120 miliardi in meno di ricavi rispetto allo scorso anno», conclude Legnini. «Si va dal 30 al 70 per cento di entrate in meno per i commercianti. Qualcosa è stato ammortizzato con la cassa integrazione e il credito d’imposta sugli affitti, ma la situazione è critica».


NUOVA SPINTA AI CONSUMI. «Aver anticipato i saldi è stata una scelta di buon senso perché dopo aver perso la vigilia di Natale e di Capodanno, sarebbe stato inopportuno perdere anche la vigilia della Befana», dice Marisa Tiberio, presidente della Confcommercio Chieti. «I saldi prima dell’Epifania potrebbero dare una spinta ai consumi, ma non ci aspettiamo l’assalto ai negozi. L’auspicio è che il cliente si rivolga ai negozi di fiducia per non far spegnere le città. La stagione è compromessa perché abbiamo avuto un calo delle vendite e i negozi sono rimasti pieni di merce, ora dobbiamo lavorare per non vedere fallire le nostre imprese. Abbiamo bisogno di liquidità per pagare i fornitori e di indennizzi per recuperare i costi fissi».
REGOLE ZONA ARANCIONE. Oggi siamo ancora in zona rossa. Domani, quando scatta l’arancione, si potrà circolare liberamente nel proprio comune, ma per spostarsi in un altro è necessario avere delle valide ragioni legate al lavoro, alla salute o reali necessità. È consentito uscire, anche fuori comune, per andare a fare visita ad amici o parenti, ma una sola volta al giorno, al massimo in due oltre ai figli minori di 14 anni e a persone con disabilità. È possibile muoversi dai comuni con meno di 5mila abitanti, ma in un raggio massimo di 30 chilometri. Non è permesso raggiungere i capoluoghi. Resta il coprifuoco alle 22. Bar, ristoranti, pub e pasticcerie possono lavorare solo con l’asporto e a domicilio. Riaprono i negozi. Laddove il proprio comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termine di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento in un negozio di un altro comune è consentito entro tali limiti che dovranno essere autocertificati. Sempre aperte edicole e farmacie.
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