Pasta di Gragnano taroccata e prodotta a Pescara, tre denunce

Sequestrate dieci tonnellate, sanzioni per 10 mila euro: le ditte sotto accusa per frode in commercio non producevano la pasta nel Napoletano con il metodo classico delle trafile in bronzo ma la compravano da altre aziende per risparmiare

PESCARA

Tre pastifici di Gragnano, che vendevano pasta non prodotta da loro, sono stati denunciati per frode in commercio. In sostanza hanno violato il disciplinare dell'antica tradizione dell'«arte bianca», che ha reso famoso nel mondo il prodotto del comune napoletano. Un quarto pastaio è stato denunciato perchè custodiva le confezioni di pasta in cartoni inidonei a contenere gli alimenti. I controlli hanno portato al sequestro di circa 10 tonnellate di pasta e a sanzioni amministrative per diecimila euro. Le tre ditte denunciate non producevano la pasta negli stabilimenti di Gragnano, come era pubblicizzato nelle etichette delle confezioni di pasta, ma la compravano da altre aziende situate fuori dalla famosa città della pasta, in un caso addirittura veniva prodotta nella città di Pescara.

L'operazione di controllo è del personale del corpo forestale dello Stato del Nucleo tutela regolamenti comunitari e della sezione di Analisi criminale del comando regionale Puglia, in collaborazione con il Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale (Nipaf) di Napoli, ha effettuato diversi controlli in alcuni pastifici di Gragnano.

La “Pasta di Gragnano” è famosa nel mondo per la tradizione e la storicità della produzione che avviene da sempre con l'utilizzo di trafile in bronzo. Quest'ultime conferiscono alla pasta la caratteristica rugosità superficiale, rendendola pertanto perfettamente riconoscibile al tatto e al gusto. Altresì il particolare e tradizionale processo di essiccamento, garantito dai maestri pastai gragnanesi, offre al mondo intero un prodotto dell'eccellenza del Made in Italy.

Per due ditte, i forestali hanno riscontrato illeciti amministrativi: una deteneva la pasta senza informazioni inerenti le date di produzione e scadenza; l'altra presentava delle irregolarità nelle etichettature delle confezioni di pasta ed in particolare era realizzata in modo da suggerire che il prodotto possedesse caratteristiche particolari che in realtà sono tipiche di tutti i prodotti alimentari analoghi. I controlli hanno portato al sequestro di circa 10 tonnellate di pasta e sono state elevate sanzioni amministrative per 10 mila euro. Gli accertamenti della forestale nella filiera della pasta, a tutela dei disciplinari di produzione, rappresentano una garanzia per i consumatori che acquistano prodotti garantiti o con marchio Igp.

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